Come è difficile essere immigrati: la commovente storia di Diana a Olbia – IL VIDEO

Il racconto di Diana Toska al convegno sull’immigrazione a Olbia.

Cosa vuol dire essere immigrati può raccontarlo solo chi lo ha vissuto sulla sua pelle. Come Diana Toska, volontaria di Labirint associazione nata per promuovere l’integrazione tra etnie, che racconta la sua gioventù difficile come immigrata in Italia e ancor prima come donna e cittadina in Albania.

Una testimonianza molto commovente quella raccontata oggi nella sala convegni del Museo Archeologico di Olbia stamattina da Diana che tra le lacrime racconta la sua fuga dall’Albania nel ’95 e il suo difficile percorso per ricostruire la sua identità, rinnegata a causa dei pregiudizi di un’Italia degli anni ’90 quando gli albanesi furono costretti a scappare dalla loro terra a causa della dittatura.

“Quando vedo quelle persone, oggi, che vengono in Italia con gli sbarchi mi sembra di rivivere la mia storia, la sofferenza che vive chi deve abbandonare la sua terra è grande – racconta Diana -, integrarmi non è stato per me facile. Mi vergognavo di dire che sono albanese perché c’erano molti pregiudizi ma oggi devo anche tanto alla città di Olbia”.

Diana Toska, al secolo Adrjana,  è anche autrice di “Una gioventù distrutta”, edito da Taphros,  un racconto autobiografico che narra il suo percorso di rinascita come immigrata e donna.

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