Whatsapp con i genitori e tanti video: ai bimbi piace la scuola a distanza

Come si sono organizzate le scuole a Olbia.

Le campanelle non suonano più. C’è il coronavirus e il decreto ha imposto ai bambini di Olbia di restare a casa. Ma la scuola non si ferma nemmeno a Olbia e in Gallura. Le scuole elementari di Olbia hanno già trovato il metodo per andare avanti e noi abbiamo trovato due insegnanti che ci raccontano come si fa scuola al tempo del covid-19 .

“Nelle ultime settimane c’è stato un tam tam di tutti gli insegnanti della mia scuola – ha detto Ines, una maestra di matematica dell’istituto Terzo Circolo di Olbia, Santa Maria -, abbiamo lavorato molto sugli strumenti più idonei a disposizione, sopratutto per i bambini più piccoli”.

C’è chi ha optato per le videolezioni registrate con ausilio di app e chi ha approfittato per fare un ripasso dell’anno scolastico. C’è chi, come Ines, si è dovuto inventare un metodo per fare lezioni accattivanti a distanza con le prime elementari.

“Per i bambini delle prime classi, realizziamo piccoli video didattici su un canale privato di Youtube o da mandare su WhatsApp. Le difficoltà, tuttavia, non sono poche – ha proseguito maestra Ines – Non tutti i genitori hanno le stesse conoscenze informatiche, ad esempio non tutti hanno il pc o la stampante per i compitini”.

Gli insegnanti sono sempre in contatto con i genitori tramite WhatsApp e atttraverso il registro elettronico per lo scambio di compiti. Per chi insegna alle quinte classi è un po’ più semplice perché c’è chi ha optato per le lezioni virtuali e chi sta approfittando per far ripassare i ragazzi o far vedere loro i video di Focus Junior, come ha detto Francesca, un’altra maestra di Olbia.

“Diventa però difficile valutare un bambino a distanza. Non abbiamo avuto disposizioni ministeriali per le valutazioni – continua la maestra –, ma correggiamo sempre i compitini che ci inviano i genitori”. Ai bambini pare stia piacendo questo metodo di fare scuola a distanza, almeno secondo quanto racconta Ines. “Noi maestre siamo diventate anche supporto morale per i genitori, che stanno vivendo un periodo difficile in questo momento”, ha concluso maestra Ines.

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