A Olbia le celebrazioni per Santa Barbara, patrona della Marina Militare e dei Vigili del fuoco

Le celebrazioni per Santa Barbara a Olbia.

Si sono svolte questa mattina nella Basilica di San Simplicio, le celebrazioni per la festività di Santa Barbara, patrona della Marina Militare e dei Vigili del Fuoco. La Santa Messa è stata officiata da Monsignor Sebastiano Sanguinetti, Vescovo della Diocesi di Tempio – Ampurias.

A testimoniare la rinnovata collaborazione tra la Capitaneria di porto ed i Vigili del Fuoco, quest’anno le celebrazioni sono state svolte congiuntamente.

“Sottolineo l’importanza dello spirito di sacrificio, che accompagna il personale della Guardia costiera e dei Vigili del fuoco nell’adempimento dei propri compiti istituzionali, rivolto per entrambi, al servizio della salvaguardia dell’altrui incolumità. Acqua e Fuoco, quali simboli distintivi, ed oggi uniti (non a caso) nella celebrazione della messa in favore della Santa Barbara” ha detto il Direttore Marittimo della Sardegna Settentrionale, Capitano di Vascello Giovanni Canu, ringraziando le Autorità e i gentili Ospiti che hanno voluto, in un numero così elevato, condividere questa celebrazione di una festa per noi fortemente sentita.

Per il Corpo dei Vigili del Fuoco era presente la massima autorità, il Direttore Regionale della Sardegna, Gianfrancesco Monopoli, unitamente ad una nutrita rappresentanza. Sono intervenuti alla cerimonia, il vice sindaco di Olbia, l’ex Prefetto di Sassari e le massime Autorità civili e militari della città di Olbia, oltre una nutrita rappresentanza del personale della Marina in congedo, dell’Associazione marinai d’Italia.

Brevi Cenni sulla Storia di Santa Barbara.

Si narra che Barbara di Nicomedia in Bitinia fu rinchiusa in una torre e poi condotta al martirio per la sua indomata fede cristiana osteggiata dal padre pagano Dioscoro, che “al quattro del mese di dicembre, regnante Massimiano imperatore, ed essendo preside Marziano…” (circa nel 288 d.C.), fu incenerito da una fulmine celeste, simbolo della morte immediata senza la possibilità di redimersi. Ella fu prescelta perché rappresenta la serenità del sacrificio di fronte al pericolo senza possibilità di evitarlo, e fu eletta a patrona “di coloro che si trovano in pericolo di morte improvvisa”. Infatti, la martire, nell’imminenza del supremo sacrificio, pregò Gesù: “… tu che tendesti i cieli e fondasti la terra e rinchiudesti gli abissi, il quale comandasti ai nuvoli che piovessero sovra i buoni e sovra i rei, andasti sopra il mare e riprendesti il tempestoso vento, al quale tutte le cose obbediscono, esaudisci per la tua misericordia infinita la orazione della tua ancilla… Pregoti Signore mio Gesù, se alcuna persona a tua laude farà memoria di me e del mio martirio,… mandali grazia per tua misericordia”…

La compenetrazione leggenda/momenti di vita mistica spiega le ragioni per cui subito dopo l’invenzione della polvere da sparo ciascun magazzino di munizioni, in particolare sulle navi da guerra, per devozione alla vergine di Nicomedia, da sempre ha attaccato sulle pareti un’immagine della santa “perché siano preservati dal fuoco e dai fulmini celesti i depositi delle polveri che si chiamano appunto Santebarbare”.

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