Operazione “Dirty Market” della Guardia costiera, sequestrati 50 chili di pesce in un ristorante di Olbia

Obiettivo la prevenzione delle frodi in commercio: controlli lungo l’intera filiera della pesca.

L’operazione “Dirty Market” della Guardia costiera di Olbia comincia a dare i suoi frutti. Nella giornata di mercoledì scorso in un ristorante etnico di Olbia sono stati sequestrati circa 50 kg di prodotto privo della prescritta tracciabilità e detenuti in violazione delle norme igienico sanitarie di settore. Al titolare, deferito all’Autorità giudiziaria, è stato elevato un verbale amministrativo di 1500 euro.

Non solo. Nelle scorse settimane sono stati sequestrati più di 100 vasetti di bottarga, e decine di vasetti di polpa di riccio e numerose confezioni di ritagli di salmone affumicato in vendita presso centri di grande distribuzione dislocati a Olbia, senza che sulle confezioni fossero indicate tutte le informazioni necessarie al consumatore finale, e inoltre spesso spacciati per frutto della pesca locale quando invece non lo erano, con conseguenti sanzioni per oltre 30mila euro.

Ma è solo l’ultimo capitolo di un’operazione che da fine novembre sta vedendo impegnati anche gli uomini e donne della Direzione Marittima di Olbia, al comando del capitano di Vascello Maurizio Trogu, nei controlli lungo l’intera filiera della pesca, con l’obiettivo di tutelare in primis il consumatore finale nel periodo dell’anno dove tradizionalmente cresce la richiesta con l’approssimarsi delle festività natalizie. I controlli, come sottolineato dalla Guardia Costiera, sono rivolti a prevenire frodi in commercio, a verificare il rispetto delle disposizioni sulla tracciabilità ed etichettatura del pescato, delle norme sull’attività di cattura per la tutela degli stock ittici e dell’ecosistema e la correttezza dell’attività di commercializzazione e la sicurezza alimentare.

L’operazione, che avrà termine il 30 dicembre, sta impegnando quindi il personale delle Capitanerie di Porto di Olbia, La Maddalena e Porto Torres al fine di tutelare gli “anelli più deboli” della filiera ittica. Nell’attività finora sono stati impiegati sul territorio e a mare circa 120 uomini, sia su motovedette che a terra, che hanno reso possibile portare a termine 70 controlli dai quali sono sortiti più di venti verbali amministrativi per oltre 40mila euro in totale.

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