Non vede suo figlio da 11 mesi, la disperazione di un papà separato a Olbia

La vicenda di un papà separato a Olbia.

Non vede il figlio da quasi un anno. E’ la situazione di un papà separato di Olbia e giovane imprenditore, che da mesi non può più abbracciare il suo bambino di 5 anni, a causa di una travagliata vicenda giudiziaria legata a una separazione. Il caso era sfociato in tribunale a Tempio febbraio scorso, dove l’udienza preliminare era stata sospesa, perché il legale della madre aveva fatto ricusare il giudice. Gli avvocati che assistono il papà avevano fatto ricorso in Procura e a novembre la ricusazione è stata rigettata.

Oggetto di “contesa” è Antonio (nome di fantasia), un bambino di 5 anni figlio di una coppia sposata in fase di separazione. Una situazione di tensioni tra i due nata poco dopo la nascita del piccolo. “I primi anni mio figlio lo vedevo, prima durante gli incontri protetti perché non lo conoscevo – racconta l’uomo -, poi veniva anche a dormire da me. Poi è successo che a febbraio scorso, davanti al giudice, non ci siamo trovati su un accordo economico di mantenimento che senza motivo era raddoppiato e un giorno mio figlio mi ha mandato dei messaggi dicendo che non voleva più vedere né a me né i nonni”.

In una serie di relazioni dei servizi sociali di Olbia, il bimbo dice anche che la mamma non vuole che veda il papà. Il giovane si aggrappa a questo per poter smontare quella che definisce una vicenda costruita a tavolino dalla madre del piccolo Antonio e dalla sua famiglia per allontanarlo dal papà. “A dicembre è stata stabilita una Ctu – spiega -, dove tra domani e giovedì ci sarà la calendarizzazione. Ci sarà da spendere anche migliaia di euro? L’importante che verrà fuori finalmente la verità. Io e mio figlio abbiamo tante fotografie dove sorridiamo insieme, dove dimostrano che lui voleva stare con me. In questi giorni ho scoperto che mio figlio si è iscritto all’asilo e tutta una serie di decisioni che non hanno reso partecipe me come padre, anche se abbiamo l’affido condiviso”.

Ora il padre del piccolo Antonio sta portando avanti una battaglia per poter rivedere il suo bambino, ma anche per gli altri genitori come lui. Un attivismo che accomuna, come lui, tanti padri separati, anche nel territorio di Olbia. “Con l’associazione ‘In due è meglio’ – dichiara -, con la quale sono delegato territoriale, sto portando avanti tantissime iniziative a sostegno dei papà che stanno vivendo come me la stessa situazione. Nel giorno della Giornata mondiale dell’Infanzia, il 20 novembre scorso, ho messo un banchetto in centro e tantissimi giovani padri si sono avvicinati, prima titubanti, poi hanno raccontato le loro storie. Purtroppo c’è tanta reticenza da parte di tanti nel raccontare le loro storie e sto sensibilizzando, per poter sentire la voce di tanti genitori, soprattutto uomini, che stanno subendo queste violenze. Spesso si parla solo di codici rossi, ma non si parla, nemmeno nei giornali, di queste problematiche che purtroppo esistono e non sono poche”.

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