Sbarca a Olbia con un chilo di marijuana, scoperto grazie ai cani della Guardia di finanza

L’uomo è stato arrestato.

I militari della Guardia di finanza del Gruppo di Olbia, in un servizio volto alla repressione del traffico e spaccio di sostanze stupefacenti presso i principali punti di accesso del capoluogo gallurese, hanno tratto in arresto un cittadino di origine nigeriana di anni 25, O.E., residente in provincia di Alessandria da oltre due anni, poiché trovato in possesso di marijuana.

In particolare, nel corso di specifici controlli posti in essere presso il porto Isola Bianca, allo sbarco della motonave proveniente da Civitavecchia, l’attenzione degli operanti veniva richiamata dai cani Daff e Ober, i due pastori tedeschi addestrati nella ricerca di sostanze stupefacenti, i quali, risalendo il cono di fiuto, segnalavano un soggetto sbarcato a piedi, che cercava di evitare il dispositivo di controllo interponendo altri passeggeri ignari, tra sé ed i cani.

Raggiunto dai militari, il soggetto, alle domande degli stessi sulla natura del viaggio, forniva motivazioni non convincenti, dichiarandosi consumatore abituale di stupefacente ma negando il possesso di sostanze illecite. Insospettiti dall’eccessiva arrendevolezza del soggetto, dal perdurante nervosismo e dalla rinnovata segnalazione dei cani antidroga, gli operanti conducevano il soggetto presso gli uffici dove, sottoposto ad un più approfondito controllo, veniva rinvenuto un pacco, sapientemente confezionato in un involucro posto sottovuoto e coperto con polvere di caffè ed abilmente occultato all’interno del bagaglio, contenente un chilogrammo di marijuana.

La sostanza stupefacente, sottoposta al droptest a disposizione dei militari delle fiamme gialle, è risultata essere di ottima qualità. La stessa, una volta suddivisa in dosi ed immessa sul mercato, avrebbe potuto fruttare diverse decine di migliaia di euro.

Al termine delle attività, l’uomo, peraltro irregolare sul territorio italiano essendo stata rigettata la richiesta di permesso di soggiorno, veniva pertanto tratto in arresto per traffico di sostanze stupefacenti e posto a disposizione dell’autorità giudiziaria di Tempio Pausania, che ne disponeva la custodia presso le celle di sicurezza in attesa dell’udienza di convalida.

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