Da dove nasce il sequestro sull’isola di Tavolara e cosa hanno scoperto gli inquirenti

La ricostruzione fatta dall’associazione Grig.

L’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico esprime la sua soddisfazione per i rapidi accertamenti che hanno portato al sequestro preventivo del cantiere edilizio con lavori in corso sull’Isola di Tavolara, nel comune di Olbia.

Un’unità immobiliare di circa 300 metri quadrati su due piani, in corso di realizzazione a un centinaio di metri dal mare. Il Grig, su segnalazione di un gruppo di turisti, aveva inoltrato in proposito una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione degli opportuni provvedimenti.

“Abbiamo le autorizzazioni di tutti gli enti preposti al controllo, ottenuti dopo un lungo iter. La costruzione era la casa-alloggio del custode, edificata negli anni Sessanta. Anche a me piacciono le cose belle e infatti quando i lavori finiranno, la casa sarà rosa e schermata nel verde. L’ampliamento è consentito dal Piano casa regionale, dal Comune di Olbia sono già venuti a fare dei controlli e non hanno riscontrato nessuna irregolarità. Si tratta di una semplice ristrutturazione di una casa già esistente, sempre nel totale rispetto dei vincoli esistenti”, così spiegava Vittorio Marzano, il proprietario della villa in fase di ristrutturazione. 

Secondo i carabinieri, invece, “la costruzione andava avanti in totale difformità rispetto alle concessioni ottenute per la ristrutturazione e ampliamento di un fabbricato già esistente. In pratica della vecchia casa non esisteva più nulla, era stato tutto demolito e ricostruito, ad eccezione di un muretto esterno che limitava la corte, e della pavimentazione interna, in dispregio delle autorizzazioni rilasciate in base al cosiddetto Piano casa”. Sull’isola sono presenti una pluralità di misure di tutela.

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