Tariffe del porto turistico di Palau alle stelle, mazzata per gli operatori

Il consigliere regionale Li Gioi chiede l’intervento dell’assessore.

Le misure adottate per fronteggiare l’emergenza Covid-19 hanno colpito pesantemente il mercato del turismo nautico della Sardegna. Gli operatori nautici del Comune di Palau in particolare, oltre a dover affrontare una stagione che si prospetta difficile a causa del crollo del 50 per cento delle prenotazioni, dovranno fare i conti con un aumento delle tariffe di ormeggio dettato da una delibera comunale dello scorso 21 gennaio. 

Per l’ormeggio dei gommoni lunghi 5,4 metri le tariffe da 511 euro passerebbero a 1.395 euro annui, con un rincaro del 170 per cento. Le barche di lunghezza inferiore ai 10 metri passerebbero da 2.380 euro a 5.878 euro all’anno (con un rincaro del 147%), mentre quelle di lunghezza superiore ai 12 metri passerebbero da 3.900 euro a 9.000 (per contratti semestrali). 

Una stortura che non è sfuggita al consigliere regionale del M5S Roberto Li Gioi, che ha presentato un interrogazione per chiedere all’assessore agli Enti locali Quirico Sanna di predisporre urgenti misure per ammortizzare il più possibile gli effetti dei mancati introiti agli operatori e scongiurare nuovi licenziamenti.

“Non possiamo accettare aumenti indiscriminati delle tariffe di questo tipo, accompagnati da una notevole riduzione dei posti barca di cui ciascun operatore può disporre. Considerato che le necessarie misure di distanziamento sociale – spiega il consigliere Li Gioi – renderanno impossibile imbarcare il numero di persone previsto dall’omologazione della barca, e considerato inoltre il particolare momento storico segnato da una crisi senza precedenti, è inaccettabile che le tariffe applicate dal Porto di Palau siano più alte dal 60 al 95 per cento rispetto a quelle di altri porti turistici come Cagliari, Teulada, Villasimius e Castelsardo”.

L’associazione Operatori Nautici di Palau il 9 aprile scorso ha chiesto all’amministrazione comunale di valutare una riduzione delle tariffe previste per il 2020. A tale richiesta il responsabile comunale competente ha risposto, inoltrando la comunicazione alla Regione, proprietaria del porto turistico, che dovrebbe disporre l’esenzione a favore del Comune del pagamento del canone annuale.

“Chiedo all’assessore Sanna di intervenire con urgenza per evitare questo inammissibile aumento delle tariffe che potrebbe persino costringere diversi operatori nautici a non ripartire”, ha concluso Li Gioi.

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