Lo sbarco incivile nella spiaggia di Palau.
Un via vai di gommoni a motore fin dalle prime luce del giorno. Marinai in tenuta blu che sbarcano tavoli, sedie, cucine e griglie. Allestiscono una vera e propria festa privata per pochi eletti, con gazebi, campo da beach volley e casse acustiche per ascoltare la musica a tutto volume. Alle 11 arrivano gli ospiti, i passeggeri dello yacht Rock It, un superyacht di 60 metri varato dal cantiere Feadship di Aalsmeer. Rigorosamente a motore con i gommoni di appoggio che entrano in spiaggia fra gli sguardi attoniti dei bagnanti. È successo domenica sulla spiaggia di Talmone a Palau. Il tutto ripreso dal Comitato “Amici di Talmone” che ha allertato Capitaneria di Porto e Guardia Costiera.
“La mancanza di cavo tarozzato per delimitare la zona di balneazione – sottolineano dal Comitato – rende ancora più difficile la situazione di chi nuota entro 200 metri dalla riva. A marzo 2024 una nostra richiesta per la posa di cavo tarozzato a Talmone è stata rigettata dagli Uffici competenti. La ripresenteremo, in difesa del Posidonieto e dei bagnanti, monitorando e segnalando nel frattempo eventuali illeciti nel corso della stagione turistica”.
Nonostante i divieti dell’ordinanza balneare emessa dalla Regione Sardegna, l’estate dei cafoni continua ad impattare negativamente l’ambiente. Un danno ambientale quindi non solo terrestre ma anche marino. “La questione si ripresenta ormai da anni, nei periodi di maggior afflusso turistico, proseguono dal Comitato. Le ancore dei diportisti causano danni irreparabili alla Posidonia, strappandone ampie porzioni, sia durante la sosta sia quando tirano su l’ancora. La Posidonia non si ricrea in modo naturale, se una prateria viene devastata dagli ancoraggi sarà danneggiata per sempre in maniera irreparabile. Bastano cinque minuti per distruggere ciò che la Natura ha fatto crescere in cento anni! Pochi sono i marinai accorti e sensibili all’ambiente, che rispettano le regole e cercano ancoraggi su fondo sabbioso. Per la maggior parte si tratta di turisti occasionali che affittano il gommone per la giornata e vanno per mare senza adeguata preparazione. A ciò si aggiunge che i bagnanti spesso nuotano fra i motori delle imbarcazioni ormeggiate a pochi metri dalla riva. A volte, come è successo la settimana scorsa, un gommone a motore entra addirittura nello spazio acqueo delle “Piscine”, incurante delle proteste dei bagnanti. Solo maggiori controlli e una chiara delimitazione dello spazio riservato alla balneazione possono contribuire a preservare questo angolo di paradiso”.