Storia e coraggio sull’isola di Spargi, tra roccia e memoria militare

Storia e coraggio sull’isola di Spargi, tra roccia e memoria militare

La storia militare sull’isola di Spargi.

Un’antica iscrizione latina, scolpita direttamente nella roccia di granito, continua ad affascinare chi visita l’isola di Spargi, nell’arcipelago di La Maddalena. La frase, “Est fortium spectare fata silentes” (“È dei forti contemplare in silenzio il proprio destino”), non è un semplice aforisma, ma un motto storico legato a un passato militare poco conosciuto.

L’iscrizione si trova su un massiccio blocco roccioso che fa parte della Batteria Rubin Cervin, un complesso di fortificazioni militari costruito negli anni ’30 del Novecento.

La Batteria Rubin Cervin sull’Isola di Spargi è stata intitolata a un eroe della Marina Militare Italiana, il contrammiraglio Ernesto Rubin de Cervin.

Nato a Torino nel 1860, Ernesto Rubin de Cervin è stato un ufficiale di carriera che ha servito in diverse campagne militari, tra cui la Guerra d’Africa, la Campagna in Estremo Oriente e la Guerra Italo-Turca. La sua vita ebbe una tragica fine durante la Prima Guerra Mondiale.

Il 27 settembre 1915, si trovava a bordo della nave da battaglia “Benedetto Brin“, che si trovava nel porto di Brindisi. A causa di un’esplosione accidentale nella santabarbara di poppa, la nave saltò in aria, causando la morte di 456 uomini, tra cui l’Ammiraglio Rubin de Cervin.

L’intitolazione della batteria in suo onore, costruita negli anni ’30 del Novecento, servì a commemorare il suo sacrificio e a dare un nome glorioso a una delle nuove e potenti fortificazioni militari, erede dei valori di coraggio e senso del dovere che il contrammiraglio aveva incarnato.

La frase, carica di un profondo senso di stoicismo e coraggio, era il motto ufficiale del presidio militare. Simboleggiava la forza d’animo, la disciplina e la dignità che i soldati di stanza in quel luogo, isolato e strategicamente cruciale, dovevano dimostrare di fronte al loro compito e al loro destino.

Oggi, l’iscrizione rimane come una silenziosa testimonianza di quel periodo, un monito che si fonde con il paesaggio aspro e incontaminato dell’isola di Spargi. La sua presenza, ormai parte integrante del panorama, continua a parlare di storia e di valori senza tempo, ricordando a chiunque la scopra che la forza più grande risiede spesso nella capacità di affrontare il proprio fato con fermezza e senza clamore.

Condividi l'articolo