Polemiche per lo stop ai collegamenti col traghetto tra Corsica e Sardegna.
Il caos del traghetto che collega la Corsica alla Sardegna, fermo in avaria, ha moltiplicato i disagi, poiché non c’è un’alternativa per unire le due isole. Ciò ha causato problemi ad aziende e lavoratori e ha bloccato diversi passeggeri nella regione della Francia.
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A denunciare a gran voce quello che sta succedendo dal 13 novembre, ovvero da ormai da 8 giorni, sono anche gli indipendentisti di Repùblica, in una nota stampa. “Decine di persone, a novembre soprattutto per lavoro ed esigenze familiari, sono tuttora impossibilitate a tornare in azienda o a casa – si legge nel comunicato degli indipendentisti -. La Francia e l’Italia non hanno alcun interesse alla cooperazione tra le nostre due Isole. E questo è dimostrato dal continuo disinteresse dei due Stati per la nostra continuità territoriale. Disinteresse che spesso, come oggi, si trasforma in boicottaggio attivo degli interessi delle nostre imprese e dei diritti delle nostre famiglie riconosciuti anche dalla Carta dei diritti dell’Unione Europea”.
Gli indipendentisti ritengono la situazione inaccettabile e accusano anche “la perenne complicità della classe politica autonomista al potere sia in Corsica sia in Sardegna, sempre pronta ad accondiscendere ai dettami statali, il sistema dei trasporti è gestito in modo scandalosamente disorganizzato, a tutto vantaggio dei vettori che, nonostante i finanziamenti pubblici, offrono un servizio imbarazzante con imbarcazioni varate oltre mezzo secolo fa”.
Gli indipendentisti denunciano non solo la violazione del diritto alla mobilità, ma anche il venir meno al ”rapporto politico, economico e culturale tra i nostri due popoli potrà scaturire un avvenire prospero per Corsica e Sardegna”. Così chiedono alla classe politica delle due isole un impegno per attuare delle strategie e le soluzioni per la questione trasporti, definite ”patrimonio storico della proposta indipendentista“. Ma difficilmente l’autonomismo sarà in grado di superare la dipendenza concettuale
statalista”.