Green Pass più breve, terza dose e meno tamponi: le regole per salvare il Natale

Il piano del governo per ridurre i contagi a Natale.

La quarta ondata di contagi da coronavirus sembra ormai prossima. I numeri sono in risalita, ma al momento non c’è alcun allarme. Almeno in Sardegna. Nel frattempo l’esecutivo Draghi si sta adoperando per adottare una linea che consenta di contenere i contagi. Previsto l’obbligo della terza dose per tutti, ma anche la riduzione della validità del Green Pass e tamponi. L’obiettivo è quello di avvicinarsi al Natale, e festività annesse, senza l’esplosione di contagi.

La terza dose.

La terza dose potrà essere estesa a tutta la popolazione entro l’inizio del nuovo anno, ma qualora la situazione precipitasse, ovvero nel caso in cui i contagi dovessero risalire vertiginosamente, il richiamo potrà essere anticipato. Questo perché, come dimostrano gli studi dell’Istituto superiore di sanità, il vaccino perde efficacia dopo 6 mesi dall’inoculazione. Nel frattempo si inizierà il primo dicembre con gli over 40, mentre è imminente il decreto contenente l’obbligo della terza dose per il personale sanitario. Seguiranno a ruota anche i lavoratori esterni e quanti accedono alle residenze sanitarie assistenziali.

Green Pass e test.

Da un anno a 9 mesi. È l’ipotesi sulla quale si sta ragionando circa la durata della certificazione verde, ma Roberto Speranza, ministro della Salute, non esclude di ridurlo ulteriormente fino a 6 mesi. Tutt’altro che chiusa, inoltre, la questione sui tamponi rapidi, che spesso hanno rivelato “falsi negativi” e si pensa di escluderli dalle modalità per ottenere il Green Pass. Sull’argomento tamponi si ipotizza anche di accorciare la validità da 72 ore a 48 per il molecolare e da 48 ore a 24 per l’antigenico. Una “extrema ratio” per tentare di convincere anche i più dubbiosi a ricevere le inoculazioni di vaccino.

I colori delle zone.

La penisola è ancora in zona bianca, ma l’idillio potrebbe finire ben presto qualora la situazione pandemica segnasse un peggioramento. La divisione per fasce di colore resta ancora valido, ma nonostante diversi focolai la situazione in Sardegna resta stabile. In ogni caso i governatori e sindaci delle diverse zone potranno attuare eventuali restrizioni più incisive. 

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