L’inflazione in Sardegna mette in ginocchio le famiglie, rincari per oltre 2mila euro a famiglia

Cresce l’inflazione in Sardegna.

I prezzi al dettaglio in Sardegna continuano a crescere più velocemente rispetto al resto d’Italia, con l’inflazione che a giugno registra in regione un tasso del +8,8% contro il +8% della media nazionale. Lo denuncia Adiconsum Sardegna, commentando i dati definitivi resi noti oggi dall’Istat.

La Sardegna si piazza al terzo posto tra le regioni italiane dove i prezzi crescono di più. I prezzi aumentano in media del +8,8% su base annua, determinando una stangata per i consumatori sardi pari a +2.340 euro annui a famiglia. Peggio della Sardegna fanno solo il Trentino Alto Adige (+9,3%) e la Sicilia (+9,2%)”.

“I dati Istat confermano in pieno gli allarmi lanciati nelle ultime settimane dalla nostra associazione e relativi alla crescita sostenuta dei prezzi al dettaglio in Sardegna, con i listini che aumentano a velocità più elevata rispetto al resto d’Italia – afferma Vargiu –. Le istituzioni locali e nazionali devono attivarsi sia per fermare le speculazioni sui prezzi, specie quelle sull’energia e sui carburanti, e calmierare i listini al dettaglio perché una inflazione così elevata produrrà una erosione dei redditi e una forte perdita del potere d’acquisto delle famiglie, determinando nel 2022 una nuova pericolosa ondata di povertà in Sardegna”.

“La corsa al rialzo dei prezzi è frutto di ingiustificabili fenomeni speculativi – continua il presidente Adiconsum Sardegna – e di fatto non esiste più il libero mercato sano e concorrenziale ma un mercato esclusivamente in mano agli speculatori internazionali e nazionali. E’ per questo che stiamo chiedendo a gran voce che il Governo ritorni ai prezzi amministrati per un periodo strettamente necessario a combattere il fenomeno speculativo, lo scenario alternativo è drammatico!”

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