La lotta allo spopolamento in Sardegna, bilancio positivo per il programma di incentivi

La lotta allo spopolamento in Sardegna.

Sono circa 600 le domande arrivate alle Camere di Commercio per l’apertura di un’attività o di uno studio professionale in un Comune sotto i 3mila abitanti (scadenza bando oggi, 15 luglio) ; 1.393 le domande attualmente ammesse per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa nella stessa tipologia di Comune; 1.442 le famiglie che nel 2022 hanno beneficiato del bonus bebé.

È il primo, complessivo, bilancio sulla misura contro lo spopolamento della Giunta Solinas che ha visto stanziati oltre 360 milioni di euro per le tre principali linee d’azione individuate come strategiche per il futuro dei centri più fragili: contributi per l’apertura o trasferimento dell’attività (circa 200 milioni di euro compreso il credito d’imposta), contributi a fondo perduto per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa (circa 55 milioni di euro), bonus nascita (circa 105 milioni di euro fino al 2025, cifra destinata ancora a crescere fino al 2026 dato che il bonus bebè comprende le annualità 2022-23-24-25-26).

“Per la prima volta la Sardegna ha piantato quel seme necessario a combattere con forza e decisione mali atavici come lo spopolamento dei territori e l’isolamento – ha spiegato il Presidente della Regione, Christian Solinas -.  Si tratta di due temi che hanno visto questa Giunta impegnata a tutto campo con misure che hanno riguardato tutti gli assessorati, coinvolgendo gli ambiti delle politiche sociali, del lavoro, degli investimenti in ricerca, innovazione e sviluppo tecnologico come l’Einstein Telescope, ma anche attraverso il pieno sostegno alla competitività del sistema produttivo regionale nel suo complesso, con risorse stanziate per favorire l’occupazione e attrarre nuove iniziative imprenditoriali in quei comuni che oggi rischiano di scomparire. Vogliamo fare in modo che ogni Comune e ogni territorio, soprattutto i più piccoli e i più fragili, possano avere la capacità di riscattarsi e generare crescita e sviluppo duraturi“.

“Abbiamo registrato un interesse alto su tutte e tre le linee d’azione, che ci conforta rispetto a quella che è la filosofia che sta alla base delle misure contro lo spopolamento – ha aggiunto l’Assessore della Programmazione e del Bilancio, Giuseppe Fasolino, che ha annunciato la possibilità di riaprire il bando sulle attività produttive già a settembre in caso di nuove richieste -. La Sardegna è interessata ormai da anni da processi di trasformazione che si ripercuotono sui territori più fragili, svuotati dal punto di vista demografico e sempre più poveri dal punto di vista economico. L’obiettivo primario è dare nuova linfa a quei territori, accrescendone l’attrattività e la competitività e rendendoli terreni fertili dove impiantare la propria attività e far crescere una nuova famiglia”, ha concluso l’esponente della Giunta Solinas.

Bonus nascita.

La misura dal 2022 ha previsto le risorse necessarie a sostenere, con un assegno mensile fino a 600 euro, le persone che risiedono o trasferiscono la loro residenza nei comuni sotto i 3000 abitanti. Il contributo è erogato per ogni figlio nato, adottato o in affido preadottivo, nel 2022 fino al compimento del quinto anno di età a prescindere dall’Isee del nucleo familiare. Per ogni figlio successivo al primo il contributo mensile è di 400 euro.

Mutuo prima casa.

Il contributo è concesso a chi ha la residenza anagrafica in un piccolo comune della Sardegna o a chi si trasferisce entro 18 mesi dall’acquisto dell’abitazione o dalla data di ultimazione dei lavori, a condizione che il comune di provenienza non sia anch’esso un piccolo comune della Sardegna. Il contributo può essere concesso anche a coloro che trasferiscono lì la residenza e che non risiedono, al momento della presentazione della domanda, in un comune sardo. Entrando ancora di più nello specifico della misura, il contributo è concesso nella misura massima del 50% della spesa e comunque per l’importo massimo di 15.000 euro a soggetto (in un nucleo famigliare potrà esserci un solo soggetto beneficiario) e potrà essere riconosciuto anche a favore dei richiedenti che prevedono congiuntamente l’acquisto e la ristrutturazione (resta fermo il limite di 15.000 euro). Il contributo può essere concesso a un nucleo famigliare in fase di costituzione (composto anche da una sola persona) anche qualora il nucleo famigliare di provenienza abbia beneficiato del medesimo contributo per un’altra abitazione.

Attività economiche.

La norma prevede la concessione di un contributo da 15mila euro a 20mila euro per l’apertura di nuove attività nei centri a rischio spopolamento. In sostanza, ogni nuova attività aperta e ogni trasferimento di attività nel territorio dei Comuni con una popolazione inferiore ai 3.000 abitanti riceverà un contributo a fondo perduto pari a 15mila euro, che diventano 20mila qualora si incrementi l’occupazione. A questa misura, a partire dal 2023 si aggancia quella di accompagnamento delle imprese (comprese le nuove) che prevede, appunto dall’anno in corso, un contributo nella forma del credito d’imposta fino al 40% delle imposte versate, con il fine di sgravare le attività economiche dagli elevati costi dell’imposizione fiscale.

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