Chiude il Policlinico di Sassari: la rabbia delle pazienti di Olbia

Brutte notizie per la sanità a Sassari.

L’assessorato regionale alla Sanità ha revocato l’accreditamento al Policlinico sassarese, la struttura ospedaliera privata che si trova in viale Italia a Sassari. Stop all’attività in regime di convenzione col servizio sanitario della Sardegna. Non è andato a buon fine l’incontro avvenuto ieri a Cagliari tra l’assessore regionale alla sanità Luigi Arru e Andrea Rusconi, direttore amministrativo di Habilita, la società che si è detta pronta a subentrare nella gestione del Policlinico.

Ora si dovrà discutere sul destino di 200 posti lavori circa, ma non solo anche l’assistenza dei 40 pazienti ricoverati e di quelli che erano in programma, come il Reparto di Ginecologia, con il responsabile Dottor Paolo Virdis. Tantissime donne per problemi di salute o di gravidanza hanno deciso di essere seguite a Sassari, al Policlinico. A pochi giorni dal termine della loro gravidanza si trovano un reparto chiuso. Ora le pazienti già ricoverate al Policlinico verranno tutte dirottate alle Cliniche universitarie di San Pietro con la propria cartella clinica.

La decisione sta sollevando rabbia e indignazione a Sassari ma non solo. Tantissime donne provengono da Olbia, Alghero, Ozieri e altre zone della Sardegna. Di conseguenza tutte le pazienti che possono aver bisogno del reparto, sia per partorire che per sottoporsi ad altri intervento, devono andare alle Cliniche universitarie, a Nuoro o a Olbia, senza sapere minimamente in che reparto andare. “Per nove mesi sono stata seguita dal dottor Virdis, e adesso mi ritrovo con una cartella in mano e l’indecisione su dove partorire tra Olbia e Sassari-afferma un a donna di Olbia al 9°mese di gravidanza- Un reparto vantato da tutta la Sardegna, una casa di cura privata che ti segue dall’inizio ma non può seguirti sino alla fine. E’ come iniziare un lavoro e non portarlo al termine“.

Altro giro altra corsa, alla ricerca di un reparto di ginecologia che dia sicurezza e serenità alla futura mamma. Ancora una doccia fredda per la sanità della Sardegna. E a nulla sono valse le manifestazioni degli scorsi mesi del personale e di molti cittadini sensibili al tema.

 

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