Ats e la Assl di Olbia hanno operato correttamente.
Il Consiglio di Stato rigetta il ricorso presentato contro l’Ats per l’aggiudicazione della gara d’appalto per la gestione delle Case famiglia di Olbia e Tempio Pausania. Si chiude quindi definitivamente, e senza alcuna interruzione del servizio, la querelle giudiziaria sulla gestione delle Case famiglia della Assl gallurese.
I togati amministrativi riuniti negli scorsi giorni a Palazzo Spada hanno discusso del ricorso promosso dalla Codes Sociale Ctr Onlus e da Ats, le quali impugnavano la Sentenza del Tar Sardegna, favorevole alla Cooperativa Sociale Ctr Onlus e che, in primo grado, aveva stabilito l’annullamento dell’aggiudicazione della gara d’appalto al primo classificato.
Dall’aprile 2017 la gestione delle strutture di Olbia e Tempio Pausania è proseguita, senza interruzione di continuità, con l’aggiudicataria della gara d’appalto bandita nel 2016 dall’allora Asl di Olbia, con il Raggruppamento temporaneo di impresa (rti) composto da Codess sociale cooperativa sociale Onlus e il Consorzio territoriale network – etico soc. coop Consortile Onlus. Contro di questi aveva presentato ricorso la cooperativa sociale Ctr onlus (seconda classificata nella graduatoria): il Tar (sentenza 580/2017) aveva stabilito che il primo classificato dovesse esser escluso per un vizio dell’offerta.
Ora la sentenza del Consiglio di Stato (con sentenza 1744/2018) ribalta la sentenza di primo grado. “Il Consiglio di Stato – spiega la direzione di Ats – ha infatti ritenuto che la Ats e la Assl di Olbia avessero operato correttamente, ritenendo valida l’offerta dell’impresa che è risultata essere la prima classificata della procedura di gara e che dall’aprile 2017 gestisce le strutture”.