Atletica, Licia Asara una corsa lunga 30 anni

L’amore per l’atletica dell’olbiese Licia Asara.

Licia Asara è stata protagonista di trent’anni di atletica gallurese. Una passione coltivata sin da piccola e corroborata dall’incontro con Gianni Mei, compagno di una vita. “Da bambina correvo nelle campagne attorno a Suiles tra viottoli e fiumiciattoli”. Una passione innata. “Ci provavo gusto. Mi sentivo bene“. Un ambiente che manca a molti giovani d’oggi. “I migliori talenti sono quelli che vivono di più all’aria aperta. I bambini di appartamento non sanno nè correre nè saltare”. Tra i profumi e i colori dei campi attorno ad Olbia covava un’anima da atleta: “Sognavo di vincere“. A 19 anni una delle abituali passeggiate in Corso Umberto cambia la vita di Licia Asara. “Ho conosciuto Gianni. Mi sono ritrovata da subito a parlare con lui di atletica. E’ stato un colpo di fulmine”. Gianni all’epoca ha 25 anni e ancora si difende bene rifinendo una carriera di grande livello. “Il giorno dopo ero al Caocci a correre in pista”. Chi è stato il primo allenatore? “Che domande. Gianni Mei: il primo e l’unico, Mi incitava e mi strigliava ed io ero gasatissima”.

Licia deve ovviamente saltare le categorie giovanili. “La gavetta è stata dura. Ho preso delle legnate. Ma dentro avevo l’amore per l’atletica”. Con gli annessi sacrifici. “Non mi ha mai pesato non uscire il sabato perchè il giorno dopo c’era la gara”. A 23 anni il fiore seminato negli sterrati di Suiles sboccia definitivamente. “Ho fatto 1 h. e 23′ nella mezza maratona“. Fondista pura. “Mi esprimevo al meglio nei 5.000 e nei 10.000. Ho corso anche due maratone”. Con lei nelle alzatacce per gli allenamenti l’amica Mirella Derosas. “Ci ritrovavamo in gruppo. Ho ricordi indelebili”. L’Atletica Olbia come seconda casa. “Con Piero e Gabriella Degortes come insostituibili guide”. Due icone dell’atletica cittadina. “Tuttora i loro consigli e le loro opinioni sono fondamentali.Insieme si cresce”. Licia Asara, Gianni Mei e quattro figli atleti: Salvatore (20 anni), Francesco (15), Ginevra (13) e Maria (9). “Ad un certo punto abbiamo dedicato il nostro entusiasmo a loro. Siamo riusciti a farli innamorare della corsa”. Un ritorno alle origini. “E’stato come rivivere il passato”. Trasmettendo loro valori non comuni. “La voglia di provare a soffrire per migliorarsi. Il desiderio di mettersi in evidenza facendo sacrifici”.

Perchè l’atletica è consigliabile ai bambini? “E’uno sport completo che permette di sbizzarrirsi: si può saltare, lanciare oppure correre”. Quanto tempo impiega un tecnico per capire se ha davanti un talento in erba? “Al massimo tre sedute. Si vede subito se ha i piedi buoni“. La fase adolescenziale periodo decisivo. “E’difficile oggi trovare un ragazzo che abbia la volontà di vivere queste emozioni. Molti sono apatici, ma noi proviamo sino all’ultimo a farli innamorare“. Licia Asara attualmente è l’anima organizzativa dell’Atletica Olbia. Fino a quando si dedicherà alla sua passione? “Dal punto di vista familiare fino a quando correranno nostri figli. Sotto l’aspetto societario ci sono due obiettivi da raggiungere assolutamente“. Quali? “In primo luogo vogliamo che il Meeting “Città di Olbia” intitolato a Bruno Derosas, la cui 5^edizione si svolgerà il 2 giugno prossimo, assurga a livello di manifestazione nazionale. Inoltre “Correre insieme per l’autismo“, in programma il 7 aprile, deve arrivare a coinvolgere tutte le scuole della Sardegna e le associazioni che si occupano di disabilità. L’anno passato abbiamo avuto 800 iscritti. Ma possiamo e dobbiamo fare di più”. I sogni non hanno età. La corsa di Licia Asara continua. Con lo stesso gusto che provava sui sentieri di Suiles. “Rifarei tutto quello che ho fatto”.

 

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