Vittorie e sogni dell’allenatore olbiese Attilio Ricci.
Attilio Ricci è uno degli allenatori emergenti del panorama gallurese. “Allenare è la mia passione. Ho giocato al calcio per fare l’allenatore” In che senso? “Quando ho raggiunto il punteggio che mi avrebbe consentito di partecipare al corso allenatori ho appeso le scarpette al chiodo” Un credo coltivato sin da bambino. “Quando i miei amici ammiravano la giocata del campione io venivo colpito dal cambio azzeccato del tecnico o dal modulo di gioco che aveva adottato”. Un punto di riferimento su tutti. “Arrigo Sacchi. Ha segnato un’epoca. Da juventino sono stato “costretto” ad ammirarlo da subito. Ha esasperato il calcio totale olandese privilegiando il gioco sulle fasce e massimizzando la tattica del fuorigioco”.
Il primo a dare fiducia ad Attilio è Aldo De Laurentis: “Ha creduto subito in me affidandomi la sua Olbia 05”. Due campionati vinti in quattro anni e l’arrivo a Golfo Aranci. Tre stagioni a con ottimi piazzamenti prima dell’esperienza in CSI sulla panchina della squadra di Nostra Signora de La Salette con vittoria finale del torneo. L’ultimo trionfo è recentissimo. Ricci ha portato la Star Sport in Prima Categoria. “Dopo aver ceduto sul traguardo all’Azzanì, promosso direttamente, abbiamo affrontato i play off sconfiggendo Badesi e Paulese. Una gioia immensa. Il giusto premio per un gruppo fantastico”.
Ma è vero che sul comodino di Attilio Ricci c’è sempre un manuale di tattica calcistica? “Proprio così. A fianco al libro di narrativa c’è sempre quello che riguarda la mia passione. Ora sto studiando “I giochi di posizione“. 38 anni e un futuro davanti. In panchina ovviamente. Che tipo di allenatore è Attilio Ricci? “Dico sempre ai ragazzi che con me ci vuole un pò di pazienza. Le nozioni vanno assimilate. Ma alla fine i risultati arrivano”. 38 anni e un futuro davanti. Ovviamente in panchina. Con un sogno a occhi aperti. “Da olbiese vorrei arrivare ad allenare l’Olbia”.