Preparazione sportiva, il credo di Gioele Pititu

Le regole professionali del preparatore Pititu.

Gioele Pititu, collaboratore del Settore Giovanile e Scolastico della F.I.G.C. Regionale, coltiva da sempre l’interesse per la preparazione sportiva. “L’educazione fisica mi ha appassionato sin da bambino. Ho intuito da subito che quella era la mia strada“. Naturale dopo il diploma di ragioneria conseguito a Tempio, sua città natale, l’iscrizione alla Facoltà di Scienze Motorie di Cagliari. “Studiare su quei libri mi affascinava”. Poco prima della laurea un incontro che accresce le sue conoscenze. “La collaborazione, tuttora in essere, con il medico sportivo  Flavio Tangianu mi ha consentito di affiancare il mio bagaglio culturale con importanti nozioni mediche“. Fondamentale connubio con rilevanti conseguenze pratiche. “E’ essenziale capire perchè nei casi particolari è preferibile utilizzare uno strumento elettromedicale piuttosto che un altro oppure privilegiare o meno un tipo di ginnastica preventiva“.

Il titolo della tesi di laurea di Gioele Pititu è la cartina di tornasole del suo credo: “Preparazione fisica del calciatore in età evolutiva”. Un argomento delicato e oggi più che mai attuale. “I bambini hanno i loro ritmi. Li dobbiamo rispettare. Questo concetto si è quasi completamente perso”. Il cancro del risultato ad ogni costo. “Diventare un campione non è un diritto di un bambino. Si deve innanzitutto divertire”. Se si vogliono evitare conseguenze irreparabili. “Tanto più è cogente la pressione su un giovane atleta tanto più alta sarà la percentuale di abbandono dell’attività sportiva“. Quale è la via da seguire per cambiare registro? “Le società devono investire su tecnici formatori evitando i progetti a brevissimo termine. Non hanno futuro”.

L’indimenticabile Responsabile della Sezione gallurese della F.I.G.C. Tino Carta come guida. “Mi ha dato la spinta per intraprendere il mio percorso“. Sviluppatosi negli anni tra Arzachena, Tortolì, Fonni e Villanovatulo prima del ritorno in Gallura. “A svolgere la mia professione andrei anche in capo al mondo”. Che cosa rende veramente felice Gioele? “La consapevolezza di fare del bene“. Partendo dai dettami della chinesiologia. “E’ la scienza che studia i movimenti del corpo umano“. Quale obiettivo si pone Gioele Pititu nella formazione dei giovani calciatori? “Innanzitutto devono essere affidati a mani competenti. Su queste basi vederli migliorare sotto l’aspetto caratteriale con il coinvolgimento collaborativo dei genitori è un traguardo che dà grandi soddisfazioni“. Quando gli chiedi quale è la chiave per riuscire a tagliare quel traguardo Gioele non ha il minimo dubbio “Il cambio culturale deve essere delle società“. Per il preparatore gallurese c’è alle porte un nuovo entusiasmante progetto: “Abbiamo raggiunto un accordo con il presidente dell’ ASD Arzachena 2015 Gabriele Longu. Non vedo l’ora di iniziare”.

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