Giovanni Achenza, bronzo Paralimpiadi. La Sardegna ancora sul tetto del mondo

L’atleta paraolimpico di Oschiri.

La morde e la stringe forte tra le mani quella medaglia olimpica, Giovanni Achenza, atleta sardo che ci porta sul tetto del mondo. Il suo è un bronzo che vale oro, nella quinta giornata delle olimpiadi paraolimpiche di Tokyo 2020, nella categoria PTWC.

Giovanni Achenza ha dovuto faticare tanto per ottenere quella medaglia, probabilmente impensata quando nel 2003, a 32 anni, mentre lavora cade da una scala ed inizia il suo calvario contro la paraplegia. L’atleta nato ad Ozieri il 31 luglio del 1971 ma residente ad Oschiri, dopo un primo periodo di comprensibile frustrazione per quanto accadutogli, grazie ad un ortopedico scopre la handbike e da quel momento la sua vita cambia.

Si appassiona a questo sport, tanto da diventare dal 2009 al 2015, Campione italiano di handbike ed a partecipare contemporaneamente ai campionati mondiali sia di ciclismo paraolimpico che a quelli di Paratriathlon, viaggiando sino al 2018 Italia, Canada, Danimarca, USA, Brasile, Austria, Paesi Bassi, Gran Bretagna ed Australia, portando a casa sempre ottime prestazioni. Nel 2013 arriva primo al Campionato italiano di Paratriathlon e nel 2016 conquista la qualificazione alle paraolimpiadi di Rio, dove vincerà la medaglia di bronzo nella categoria PT1.

Atleta amatissimo ovunque, ma sopratutto ad Oschiri, dove ieri sera i suoi concittadini si sono organizzati all’esterno dell’area della scuola primaria in Via Europa, per tifarlo ed assistere in diretta alla gara. Il tifo deve essere arrivato sino a Tokyo, visto il podio raggiunto da Achenza che pieno di gioia dice dopo la vittoria: “Grazie alla Filtri che mi ha accompagnato in questi cinque anni e con cui abbiamo fatto un grande lavoro, speriamo di farne altrettanto sino a Parigi. Un grazie ad Alex Zanardi, perché oggi ho corso con le sue ruote e questo mi ha dato una grande spinta per arrivare al podio”.

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