Inter-Juve: la parola a Ferri e Tacchinardi

Tutto pronto per il derby d’Italia.

Domenica 17 gennaio alle 20.45 a San Siro si disputerà il Derby d’Italia, come lo definì lo storico giornalista italiano Gianni Brera. Inter-Juventus è infatti uno dei match più seguiti dai tifosi. Una sfida sentita ed emozionante, che regala ricordi indelebili a giocatori e tifosi. Chi però meglio di due grandi bandiere del calcio italiano, che di Derby d’Italia ne hanno giocati molti, possono spiegarci perché sia una partita imparagonabile.

Cosa significa il Derby d’Italia?

Per Ferri è una partita con la posta in palio molto alta. Si tratta di “una di quelle gare che assomigliano molto a un esame importante e che insieme al Derby di Milano focalizzi appena escono i calendari di inizio stagione”. Tacchinardi la descrive come una partita fantastica perché si gioca contro altri grandissimi giocatori. “Una partita molto sentita che sposta l’attenzione delle società che lavorando hanno la voglia di superarsi”.

Qual è il ricordo più bello di un Derby d’Italia?

Il ricordo più bello dell’ex difensore nerazzurro è: “L’11 novembre 1984. Il primo gol in Serie A. Il valore aggiunto è che in quell’occasione marcavo Platini, una partita straordinaria e un ricordo indelebile”. L’ex centrocampista della Juventus ha raccontato come da tifoso bianconero uno dei suoi sogni fosse quello di segnare in un derby. E si è poi avverato: “Era il 14 aprile 2001 quando vincemmo la partita 3 a 1. Aprì io le marcature, poi segnarono Del Piero e Inzaghi. Quello è il mio ricordo più bello: vincemmo la partita e segnai anche un bel gol”.

E il ricordo più brutto?

Riccardo Ferri non ha dubbi: “Il ritorno, il 24 marzo 1985, dove perdemmo 3 a 1. In quella classifica finale ci fu la straordinaria vittoria del campionato del Verona. Noi arrivammo terzi dietro al Torino, che disputò un campionato da protagonista”. Mentre per Tacchinardi il ricordo brutto coincide con un ricordo bello per la Juventus: “Alla fine quella partita segnò più o meno lo scudetto per noi. Vincemmo e quindi dovrebbe essere un ricordo bello e lo è sicuramente, però per me è brutto perché la domenica precedente presi un’ammonizione che mi costò la squalifica e non giocare quella partita ancora oggi, quando c’è il Derby d’Italia… Mi ricordo di non aver avuto la fortuna di giocare la partita che ha segnato un po’ la storia del nostro calcio”.

Qual è il giocatore più forte contro cui hai giocato in un Derby?

Secondo Ferri c’erano tanti campioni in quelle sfide perché la Juventus ogni anno sfornava talenti a livello internazionale, però, dovendo fare un nome, ha risposto Platini. “Perché era un giocatore senz’altro difficile da marcare, che a volte dava l’impressione di estraniarsi, ma magari proprio in quel momento faceva la gioca che faceva la differenza o a livello realizzativo era decisivo”. Tacchinardi ha detto di aver incontrato tantissimi giocatori forti nell’Inter e di ricordarsi le belle battaglie in mezzo al campo col Cholo Simeone. Però chi lo ha veramente impressionato, chi lui considera un extraterrestre, è il primo Ronaldo, “il fenomeno vero e assoluto sia tecnicamente che fisicamente”.

La lotta scudetto

Secondo Ferri la corsa per la conquista del campionato quest’anno interessa 3 squadre, “a differenza degli ultimi 9 anni in cui erano scontati la forza e lo strapotere della Juventus. Il Milan è sicuramente una di quelle squadre che in questo momento ha più continuità per quanto riguarda il gioco; l’Inter viaggia a corrente alternata, ma è una di quelle squadre che ha un potenziale capace di ribaltare qualsiasi tipo di pronostico e non tralascerei la Juventus perché non posso pensare che possa rinunciare a essere competitiva fino alla fine”. Per Tacchinardi stiamo assistendo a un campionato equilibrato, dove lo scudetto se lo giocano diverse squadre. La sua preferita è però a oggi ancora la Juventus.

Gli sfoghi di Conte

Ferri usa queste parole per descrivere l’allenatore nerazzurro: “Antonio è un allenatore sanguigno, è indubbio che abbia usato toni forti, ma io vorrei soffermarmi sull’aspetto tecnico-tattico. Ha dato un’identità alla squadra, un senso di appartenenza alla squadra e all’ambiente. Credo nel suo lavoro e nella sua professionalità”. Tacchinardi ritiene che i suoi sfoghi siano frutto della sua voglia di non accontentarsi mai, “vuole portare la società ai massimi livelli, è una persona molto esigente e un allenatore fantastico”.

Le critiche a Pirlo

Andrea Pirlo per Riccardo Ferri, oltre ad essere stato un grandissimo giocatore, è anche una persona molto intelligente. “Non penso che non abbia mai messo in preventivo che, sedendosi su quella panchina, avrebbe avuto qualche critica soprattutto nel momento in cui la squadra non avesse avuto un rendimento costante. La Juventus sta passando un periodo non esaltante per i risultati e anche per l’espressione del gioco ed è normale che ci siano delle critiche che vanno a piovere sull’allenatore”. Alessio Tacchinardi considera invece infondate le critiche perché pensa che Pirlo sia facendo un percorso difficile, ma a lui piace “per la sua tranquillità, la gestione della pressione, il suo farsi voler bene dai calciatori”. Per questo non condivide le critiche, “anche se allenare la Juventus è oneri e onori”.

Chi vincerà tra Inter e Juve domenica?

Per Ferri a vincere sarà la squadra che esprimerà il miglior calcio sul campo e si augura che sia chiaramente l’Inter, mentre Tacchinardi “indipendentemente dal fatto che abbia giocato nella Juve e sia tifoso, per me ha la forza per battere l’Inter”.

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