Nostra intervista esclusiva al campione olbiese Francesco Degortes.
Un altro grande alloro per il judoka olbiese Francesco Degortes che sabato scorso a Glasgow ha conquistato la medaglia di bronzo ai campionati europei Veterans nella categoria 60 kg. M1 “L’unica per l’Italia fra gli M1″. Parole che sprizzano orgoglio ed emozione. Il campione mondiale in carica (titolo conquistato proprio ad Olbia l’anno scorso) rivive i brividi di un’altra competizione ai massimi livelli. “La gara non inizia quando sei sul tatami. Ma molto prima”. Già con le operazioni di peso, che precedono l’attesa spasmodica. Un leone in gabbia.”Il nervosismo non riesci a scaricarlo. Fa parte di te. Ti accompagna. Lo devi trasformare in energia”. Primo turno saltato. Ma tensione già alle stelle. “Ho visto il combattimento di mio fratello Mondo (anche lui oro agli ultimi mondiali nei 66 kg.) dallo schermo presente all’interno dello spazio pre gara. Una sofferenza immensa. L’infortunio alla mano gli è stato fatale”.
La sconfitta del gemello non si smaltisce in fretta. Ma Francesco riesce a trovare la concentrazione giusta e si libera in appena 20 secondi del francese Tony Kiernan. “Ho sfruttato l’attimo per piazzare l’ippon”. Si aprono le porte della semifinale. Di fronte l’idolo di casa Francis Colin. “Un combattimento durissimo ed equilibratissimo. Ci siamo pestati in maniera incredibile” (nella foto una fase del match). Il britannico ha la meglio per un’inezia nel tempo supplementare. “Quando ha vinto è venuto a piangere sulla mia spalla. Un grande atleta e un grandissimo uomo”. La finale per la terza piazza è con un altro francese: Jeremy Coddet. “Ho vinto in 42 secondi“. Un’altra pesantissima medaglia al collo. “Quella di Olbia era “la gara”. Davanti a 1000 tifosi entusiasti. Qualcosa di irripetibile. Ma anche questo successo vale tanto. Ma proprio tanto“.
Sacrifici e ringraziamenti. “Mia moglie Consuelo è fondamentale. E’sempre al mio fianco. Anche quando, dopo il lavoro, trascuro la famiglia per gli allenamenti”. Fabrizio Biancu direttore tecnico indispensabile. “Mi conosce meglio di quanto mi conosca io. Il suo supporto tecnico e psicologico dalla seggiolina al bordo della materassina ha un valore che non si può quantificare”. Finita una fatica il pensiero va già lontano. “A fine ottobre a Cancun, in Messico, si svolgeranno i mondiali“. Quindi Francesco Degortes è già di nuovo in palestra? “Ho il tricipite del braccio destro che mi fa molto male. Stiamo facendo mantenimento e allenamento degli arti inferiori“. All’alba di un altro sogno mondiale. “Sul podio di Glasgow ero sereno con me stesso. Ho dato tutto”. E adesso? “C’è un problema finanziario non indifferente da superare. La trasferta in Centro America è troppo dispendiosa. Spero che l’Amministrazione cittadina ci dia una mano. A Olbia ci sono tanti talenti, non solo nel judo. Penso, ad esempio, al velista Barabino. Costituire un fondo per queste esigenze sarebbe importante“. Per dare ulteriore lustro al Centro Sportivo Olbia. “Posso affermare senza tema di smentita che a livello locale la nostra palestra è quella che ha in bacheca i titoli di maggior prestigio“.