L’Hermaea Olbia sconfitta in tre set dal Tecnoteam Albese Como

La sconfitta dell’Hermaea Olbia.

Torna dalla penisola ancora a mani vuote l’Hermaea Olbia, sconfitta in tre set dalla Tecnoteam Albese Como nello scontro diretto con vista sulla Poule Promozione della Serie A2 Femminile. Sul taraflex lombardo, le aquile tavolarine sono riuscite a impensierire le rivali soltanto nel secondo set, combattuto punto a punto per larghi tratti prima di venire indirizzato da un discusso episodio arbitrale (25-22 per Albese). Nette, invece, le affermazioni della squadra di Chiappafreddo nel primo e nel terzo parziale, vinti rispettivamente per 25-12 e 25-15.

Decisivi, per la Tecnoteam, i 21 punti della schiacciatrice Nardo, mentre per l’Hermaea non sono bastati i 12 di Bulaich. La sconfitta non pregiudica il sesto posto delle olbiesi, che ora, però, devono guardarsi le spalle da ben tre inseguitrici giunte a un solo punto di distanza (Lecco, Cremona e Como).

La gara.

Guadalupi ritrova Miilen, che viene inserita nello starting six con Bridi, Schirò, Bulaich, Tajè e Gannar con Barbagallo libero. Como risponde con Nicolini al palleggio, Conti opposto, Nardo e Cassemiro in banda, Badini e Veneriano al centro, mentre il libero è Rolando.

Inizio deciso per le padrone di casa, che con Nardo trovano il mani out del 5-2. L’Hermaea fatica a imbastire una risposta, allora Conti scrive il +4 (7-3) che spinge Guadalupi a chiamare tempo per la prima volta. Como, però, continua a esprimersi meglio in tutti i fondamentali e doppia le galluresi sul 12-6. Il tecnico hermeino opta anche per il cambio di diagonale (Bresciani e Messaggi dentro per Bridi e Schirò), ma le cose continuano a peggiorare: il sestetto di Chiappafreddo vola sul +10 (16-6) e poi controlla senza rischiare fino al definitivo 25-12 messo a terra da Badini.

Più combattivo l’atteggiamento delle olbiesi nel secondo set, tenuto in equilibrio fino a quota 12. La Tecnoteam, successivamente, accelera e va sul +3 approfittando del diagonale out di Schirò. Guadalupi getta nella mischia la centrale Diagne per Gannar e ottiene una reazione da parte della sua squadra, capace di riprendere le avversarie a 17 grazie a un block out trovato da Miilen. Dopo il timeout di Chiappafreddo, la sfida prosegue sui binari del punto a punto, interrotto, poi, da una discussa lettura dei direttori di gara: dal 22 pari inizialmente sancito dal primo arbitro, si passa al 23-21 per le lombarde, con il signor Lorenzin che valuta out una diagonale stretta delle biancoblù in seguito alle proteste della panchina di casa. Como, quindi, si prende l’inerzia e chiude il set trascinata dalla solita Nardo (25-22).

La Tecnoteam sfrutta l’energia positiva per partire bene anche nel terzo game (subito 7-2 con la brasiliana Cassemiro gran protagonista). Fontemaggi rileva Miilen, ma Albese continua a scappare (12-5). In campo si rivede anche la diagonale Bresciani-Messaggi, che aiutano le biancoblù a restare aggrappate alla partita sul 14-10. Alla lunga, però, vengono comunque fuori le lombarde, che allargano pian piano il gap (ace di Conti per il 23-13) e si prendono i tre punti dopo il servizio out di Diagne per il 25-15.

Deluso coach Guadalupi: “Abbiamo fatto male sotto tutti i punti di vista. L’avversario ha giocato su buoni livelli, ma noi ci siamo smarriti fin dalle prime battute su cose semplici. Abbiamo sempre dato la sensazione di inseguire e di non essere mai in ritmo per esprimere il nostro gioco. Nel secondo set siamo riusciti a migliorare qualcosa, come l’alzata di ricostruzione o i tempi a muro e in attacco, poi la chiamata “corretta” dagli arbitri ci ha un pochino condannato. Nella circostanza mi sono arrabbiato perché il primo arbitro sembrava abbastanza sicuro della sua decisione, rivista solo dopo varie insistenze del secondo arbitro e della panchina di Como. Comunque non ci appelliamo minimamente a questo. Anzi, dico che non è giustificabile il fatto di aver perso nuovamente la rotta dopo un episodio del genere. Non possiamo contare sulla fortuna: se per due set non siamo riusciti a produrre nulla di buono, dobbiamo esclusivamente farci un esame di coscienza. L’approccio al terzo set è stato nuovamente negativo, e l’avversario ha preso il sopravvento animato anche da un nostro atteggiamento arrendevole. Ancora una volta ci troviamo a commentare una partita esterna che ci vede giocare preoccupati e contratti”. Ora è necessario voltare pagina: “Ripeto ancora una volta: l’atteggiamento si tiene sempre. Io mi prenderò le mie responsabilità, e lo stesso dovrà fare la squadra. Proveremo a resettare come già fatto in altre circostanze. Non c’è tempo per piangersi addosso: già mercoledì arriva una gara in cui cercare di invertire la rotta in termini di prestazione”.

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