Simone Marini parla dopo l’inaspettato esonero dal San Teodoro-Porto Rotondo

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L’inaspettato e improvviso esonero di Simone Marini da parte del San Teodoro-Porto Rotondo.

Quella dell’esonero di Simone Marini da parte del San Teodoro-Porto Rotondo è una di quelle notizie che lasciano il segno nel calcio regionale. Non tanto per la particolare importanza del campionato – l’Eccellenza, il massimo campionato regionale di calcio -, né per il blasone della squadra – il San Teodoro-Porto Rotondo -, quanto l’infinità di storie che si sono incrociate tra Simone Marini, ormai ex tecnico dei viola, la squadra – il Porto Rotondo, dal luglio 2022 San Teodoro-Porto Rotondo -, e giocatori, dirigenti, arbitri, tifosi, giornalisti e addetti ai lavori, in 11 anni di panchine del mister alla guida della squadra tra Prima Categoria ed Eccellenza.

Una notizia che ha preso un tutti di sorpresa. Un po’ perché sono appena trascorse 4 giornate di campionato, seppur coi viola che sono rimasti a zero punti in coda alla classifica. Un po’ anche perché la squadra alla guida di Simone Marini anche in passato aveva avuto dei momenti di magra, per poi riprendersi e uscire alla grande dalla crisi. Un esempio su tutti, il filotto di sei sconfitte consecutive che portò Marini a ipotizzare le proprie dimissioni, nella stagione 2021-2022. Era l’ultimo campionato della polisportiva Porto Rotondo, squadra in maglia blu, a pieno titolo la seconda squadra di calcio di Olbia, in un campionato che poi la compagine, guidata dallo stesso Marini per tutta la stagione, terminò col proprio record di punti in Eccellenza.

Parla il mister.

Non ce l’aspettavamo, né io né la squadra, molto unita, anche in questo frangente, come sempre”, afferma Simone Marini, molto dispiaciuto, ma sereno e positivo. “E’ andata così, può darsi che sia una scelta giusta per tutti. Sono assolutamente sicuro che la squadra sia ottima. Finora non ha reso per diverse ragioni. Ma sono convinto che già contro il Calangianus vincerà e farà i primi punti. Poteva essere l’occasione per risalire”. D’altro canto, vincendo contro Calangianus e Barisardo, il San Teodoro-Porto Rotondo, dopo 6 giornate avrebbe potuto avere 6 punti, uno in più rispetto alla stessa giornata della scorsa stagione, conclusa al quarto posto.

“Poteva, del resto, essere anche l’occasione, come è stato, per cambiare pagina. Ci sta anche questo”, commenta con amarezza il tecnico. Eppure, le quattro sconfitte inanellate dalla squadra in questo inizio di stagione sono state frutto di episodi di gioco, ultimi passaggi sbagliati, tiri terminati fuori di poco, e clamorose occasioni da rete non concretizzate per un filo. Sconfitte bugiarde.

“Se la società ha fatto questa scelta, è giusto così, a prescindere dalle motivazioni – afferma l’allenatore -. Certamente la squadra non era allo sbando, e non lo sarà mai, perché è un gruppo talmente unito che difficilmente può andare allo sbando”.

La stessa squadra, guidata da Marini, lo scorso anno è arrivata al quarto posto in classificaterzo sul campo – con 57 punti. “Probabilmente l’intenzione è quella di dare una scossa, magari pensando che con un allenatore da tanti anni possa essere più difficile, sia per l’allenatore che per i giocatori, dare un cambio di marcia. Magari la società ha pensato questo possa portare una scossa. Ma sono ipotesi mie. Io non mi sono posto il problema perché sono sicuro che ci saremmo tirati fuori da questa situazione già contro il Calangianus. E succederà anche senza di me. I valori tecnici sono importanti e verranno fuori. Dopotutto, abbiamo avuto 3 trasferte consecutive contro squadre già in ottima forma e con ottimi organici”.

Le aspettative sulla squadra probabilmente eccessive.

Ma è anche possibile che l’exploit dello scorso anno abbia creato un malinteso e grandi aspettative anche per questa stagione e non rispecchi i valori tecnici effettivi della squadra, e che quindi il risultato dello scorso anno sia un qualcosa di irripetibile. Peraltro, quest’anno la squadra ha iniziato con una panchina cortissima – sole due punte supportate da alcuni fuoriquota – e con alcuni giocatori chiave come Varrucciu ancora infortunati.

“Credo che i giocatori abbiano dato tutto, e sicome mi piace guardare le cose positive, dato che stiamo parlando di dilettantismo e credo ci voglia sempre un mezzo sorriso quando se ne parla, ogni anno ho avuto le mie soddisfazioni, anche nelle annate peggiori come la prima, in cui siamo retrocessi”.

Le dimostrazioni di affetto.

Ringrazio tutti del sostegno. Anche in questo frangente ho avuto le mie soddisfazioni, se lo avessi saputo prima, mi sarei fatto esonerare prima – scherza, Marini -. Le manifestazioni di stima, affetto e sostegno di tantissime persone che ho incrociato negli anni, da parte dei giocatori e di alcuni dirigenti e allenatori del girone e da parte addirittura di persone che appena conosco o che non conosco. Le manifestazioni da parte dei “miei” giocatori le conserverò perennemente. Ovviamente non le renderò pubbliche, ma mai avrei immaginato e non mi era capitato di rivolgerle io stesso agli allenatori quando sono stato giocatore, anche se ero affezionato. Probabilmente qualcosa di buono con il mio staff – Graziano Rotelli, Massimo Farana, mio collaboratore, e i due preparatori dei portieri – l’abbiamo fatto”.

Mister Simone Marini ringrazia per l’opporunità.

“Ho avuto una grande opportunità ad allenare questa squadra. L’ho fatto con grande piacere e anche con fatica, perchè siamo passati attraverso tante situazioni che capitano agli allenatori dilettanti. Sono stato ben contento di rimboccarmi le maniche perchè ho fatto quello che mi piace. E continuerò a farlo“, afferma l’allenatore.

Ringrazio tutti, chi mi ha dato l’opportunità di fare questo per tanti anni. Credo di aver dato qualcosa in cambio – prosegue Marini -. Non so se sia più quello che ho ricevuto o quello che ho dato, ma non sono calcoli che faccio io quelli, non mi piace farli, come non mi piace pensare se sia stato giusto o meno, o da cosa sia dipesa veramente questa decisione. Ne prendo atto e basta. Ringrazio i ragazzi, che sono stati eccezionali sempre, i giocatori mi hanno dato tantissimo”.

Si chiude un lungo capitolo ma se ne aprono altri.

“Ho fatto esordire una 70ina di ragazzi, alcuni con profitto maggiore, altri con carriere meno importati. Ho allenato tantissimi giocatori di alto livello, ed è stato un onore, anche io ho imparato molto da loro. Tra tutti quelli con le carriere più importanti mi vengono in mente Cristian Usai e Daniele Molino, ma anche Ruzzittu, Mulas, Varrucciu, Mascia, ragazzi che a questi livelli hanno fatto cose importanti. Ricordo solo soddisfazioni e ho avuto tanti riscontri positivi”.

“Il ricordo più bello e più vivido è quello della prima stagione in Eccellenza, a fine stagione eravamo in zona retrocessione, per salvarci dovevamo fare due spareggi. Tutti ci davano per retrocessi, poi vincemmo contro lo Stintino il primo spareggio e anche il secondo spareggio a Tonara e ci salvammo. Ma i bei ricordi sono tantissimi. Anche l’esonero è un primato, e mi fa sorridere: sono probabilmente il primo allenatore esonerato dal Porto Rotondodopo circa 325 panchine -. Penso di aver sfruttato al meglio tutte le opportunità che mi sono capitate. Non ho rimpianti né sensi di colpa. Mi sono comportato sempre in maniera corretta e dormirò sonni tranquilli”

“Il calcio è un baraccone, un circo, come la politica. Parlano tutti, tutti ne sanno, e nel momento in cui uno decide di starci, sa che possono capitare anche situazioni difficili da capire. Ma bisogna prenderle con un sorriso, ci sono cose ben più importanti. Il calcio è una cosa seirssima, ma comprende anche situazioni un po’ particolari e pittoresche”, conclude Marini.

L’allenatore ha già iniziato la nuova fase della sua carriera: “Capitolo chiuso, adesso mi dedicherò al perfezionamento, all’aggiornamento e allo sviluppo della mia formazione da allenatore. Ho già iniziato, prima non avevo il tempo. E poi valuterò come proseguire la mia carriera. In passato ho ricevuto offerte da diverse squadre, non mancheranno anche in futuro. Voglio continuare a stare in campo e a guidare una squadra, perchè è quello che mi piace“.

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