Carbini e le sue pipe made in Tempio alla conquista dell’America

daniele carbini

Carbini ha trasformato la sua passione in un lavoro.

Daniele Carbini, 47 anni di Tempio, è un personaggio poliedrico le cui attività spaziano dalla scrittura e diffusione della cultura, passando per il Molino di famiglia, fino all’informatica. Caratteristiche peculiari della sua vita sono sicuramente la voglia di imparare continuamente e di mettersi in gioco. Ed oggi, sulla scia di quest’attitudine, si sta facendo conoscere nel mondo delle pipe a livello internazionale.

La sua storia affonda nell’amore per la natura gallurese grazie all’azienda di famiglia: il Molino Carbini, attivo dal 1976, i cui terreni si trovano nella zona di Alinetu, dietro le montagne di Aggius.

Successivamente prosegue gli studi all’Università di Filosofia di Urbino, dove si trasferisce. La cultura umanistica, grazie anche alla passione per i videogiochi, lo porta a conoscere la programmazione di software a Roma. Qui oltre alla pubblicazione di due romanzi, diventa capo-programmatore per importanti enti ed istituzioni e nonostante le grandi soddisfazioni, abbandona presto la capitale caotica e frenetica.

A Tempio ritorna al Molino di famiglia e diventa mugnaio, stavolta con un nuovo slancio da sviluppare. “La passione delle pipe ce l’ho da 17 anni – racconta – quando sono tornato in Gallura ci ho provato”. La sua filosofia è la stessa che gli è stata trasmessa da piccolo: creare qualcosa di qualità con materie prime di livello come la radica sarda, il corbezzolo, l’ebanite, i corni di caprone.

Poi la svolta: la creazione di un suo laboratorio e l’amicizia con il pipemaker italiano di fama internazionale Mimmo Romeo, che lo istruisce su metodi e tecniche.

“Il lavoro di creatore di pipe, o pipemaker, è tutt’altro che semplice: si tratta di un’attività di precisione che non lascia scampo alla superficialità. I colori cambiano con la lucidatura, bisogna seguire la venatura, rispettare il legno perché è il legno che ti guida”, spiega.

Con un sito web e la pagina Facebook sono state vendute le prime pipe di Alinetu, che prende il nome dagli stazzi di famiglia, quasi a simboleggiare un percorso che torna alla natura. O forse l’inizio di un nuovo viaggio che sta portando Daniele a far conoscere la sua arte in Europa e in America.

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