Il ringraziamento e l’appello dei genitori di Tempio.
I genitori del giovane 25enne di Tempio arrestato intervengono dopo le minacce subite ieri dal proprio figlio per ringraziare i vicini di casa, il pronto intervento della polizia e chi in questo difficile momento li sta supportando. Una situazione difficile iniziata qualche mese fa e che si è aggravata nelle ultime settimane per la quale, i genitori avevano chiesto l’aiuto a diverse istituzioni ma la loro richiesta è rimasta ignorata.
Minaccia di morte i genitori con un grosso coltello a Tempio: arrestato
“Vogliamo ringraziare i vicini di casa e i due poliziotti in borghese che hanno risolto brillantemente la nostra drammatica situazione. E per ringraziare tutte le persone di buona volontà che in questi giorni ci stanno dando un supporto per noi indispensabile”, scrivono i genitori in una lettera.
“Nostro figlio fino a pochi mesi fa uno studente lavoratore che adorava i suoi genitori e la sua famiglia – puntualizzano – . Gli specialisti stanno ancora valutando se il suo gesto possa derivare dall’assunzione di sostanze (che qui nel territorio circolano in abbondanza) o da problemi di natura diversa. Quel gesto non è stato un fulmine a ciel sereno. Abbiamo avuto nelle ultime settimane diverse avvisaglie e ci siamo rivolti a diverse istituzioni, che per un motivo o per l’altro, non ultimo il Covid, ci hanno totalmente ignorato”.
Una ventina di giorni fa sono riusciti, col il consenso del figlio, a farlo visitare in una struttura specialistica dove l’equipe del 118 lo ha accompagnato. Dopo solo due ore i genitori sono stati contattati da una psichiatra di quella struttura dicendo che nostro figlio era in dimissione. “Ai nostri tentativi di spiegare i suoi sintomi ci ha minacciati di querela tramite avvocato perché mettevamo in dubbio le sue capacità professionali. Non facciamo il nome né della struttura, né del luminare in cui nostro figlio è incappato, ma vogliamo segnalare queste problematiche per cui persone con problemi vengono bollate come delinquenti dal primo esperto di turno, desideroso solo di lavarsi le mani della vita di un ragazzo al quale questa esperienza dolorosa poteva essere evitata”, concludono i genitori di Tempio.