Prosegue il viaggio alla scoperta delle vie di Tempio, tra i personaggi e le vicende della città e dell’isola. Tutte queste vie sono dedicate a personaggi che hanno fatto dell’arte, in particolare del canto e della scrittura, la ragione della propria fama.
Via Bernardo De Muro. Tenore tempiese, nacque in città nel 1881. Si formò musicalmente prima nella sua città natale col maestro Rachel, autore della musica di No Potho Reposare, e poi al conservatorio Santa Cecilia di Roma. Si esibì nei principali teatri lirici al mondo e nel 1955, anno della sua morte, fu annoverato fra le tre voci-fenomeno per potenza e vibrazione degli ultimi cinquanta anni. Dal 2015 è attivo a Tempio presso il Palazzo degli Scolopi il Museo BDM, a lui dedicato, che raccoglie alcuni suoi cimeli, fra i quali costumi, partiture e lettere.
Piazza Giovanni Manurita. È questo il nome reale della piazza all’incrocio tra via Angioi e Via Episcopio, quella fra il Vecchio Caseggiato e le scuole medie. Giovanni Manurita nacque a Tempio nel 1895 da un’agiata famiglia locale. Fu tenore, calcando i principali palchi lirici italiani, fino a quello de La Scala a Milano, sotto la direzione di Vittorio Gui. Fu anche attore di cinema in vari film musicali. Entrò anche nel nascente cinema d’animazione: fu lui a prestare la voce, per le parti cantate, al principe del classico Disney “Biancaneve e i sette nani” nella prima versione del doppiaggio del 1937.
Via Salvatore Farina. La prima traversa a sinistra che si incontra salendo lungo via Grazia Deledda. Scrittore e giornalista, nacque a Sorso nel 1846. I suoi romanzi sono stati paragonati dalla critica per il loro carattere sentimentale a quelli dell’inglese Charles Dickens. Divenne una sorta di eroe della Scapigliatura milanese, quel movimento che inseguiva una vita precaria all’insegna della sola arte, quel modello di vita universalmente conosciuto come “Bohemien”.
Via Enrico Costa. Nacque a Sassari nel 1841 e morì nel 1909, fu bancario per professione, ma il suo nome è legato ai suoi romanzi storici. Si impegnò anche come archivista: a lui si deve il recupero e il riordinamento delle carte più antiche dell’attuale Archivio storico comunale di Sassari, dall’età medievale al 1848. Alla Gallura lo lega la sua opera “Il Muto di Gallura”, in cui traspose nella forma di romanzo le vicende, realmente accadute, del bandito aggese Pietro Vasa e la faida tra le famiglie Vasa e Mamia che questi scatenò.
Via Sebastiano Satta. Poeta e scrittore nuorese, nacque nel 1868. La critica nei suoi confronti è stata molto discordante, molti ne diedero un giudizio severo, è il caso di Emilio Lussu, altri un giudizio piuttosto positivo.