Le canzoni più famose di Dè Andrè diventano dei poster: l’omaggio dell’artista Sanna a Tempio

La mostra per il cantautore De Andrè a Tempio.

Una mostra per ricordare il cantautore genovese Fabrizio De Andrè. Sei poster che rappresentano altrettanti canzoni, che si possono ammirare, in questi giorni, per strada e nei locali di Tempio per celebrare il ventennale della sua scomparsa. L’idea è dell’artista di Aggius Simone Sanna, 43 anni, noto in tutta la Sardegna per le sue opere. “All’inizio volevo appendere i quadri nei tabelloni delle campagne elettorali – spiega Sanna – rendendo lo sguardo ancora più fugace. Poi ho cambiato, perché gli spazi sono attualmente occupati e allora ho pensato ai bar e ai locali. È stato casuale: non c’è un percorso vero e proprio nella distribuzione dei poster. Mi piace l’idea che qualcuno passeggi a Tempio e li trovi dentro un locale. Da questo punto di vista è una mostra anarchica e le opere parlano per sé, sono autonome e si lasciano guardare anche se uno non vuole”.

Qual è l’idea alla base di questo progetto artistico?

“Volevo rendere la mostra su De André più popolare possibile, volevo che per un volta, lui andasse dagli altri e non gli altri da lui, come poi succede sempre durante le mostre nei musei. Per questo ho pensato ai bar e ai locali per esporre i poster che ho realizzato”.

 

Qual è il suo legame con De André e quali canzoni ha scelto di rappresentare nei poster?

“Il legame nasce dal rapporto con mio padre. Lo ascoltava lui ed è stato un passaggio obbligatorio e naturale. Non l’ho mai incontrato di persona, ma una volta l’ho visto di sfuggita ad Aggius. Passava col Mercedes insieme a sua moglie Dori Ghezzi e ho avuto quasi paura, quella specie di timore reverenziale che puoi avere di fronte al tuo mito personale. Le canzoni che ho rappresentato sono scelte in base ai temi dell’attualità. Sono Monti di Mola, Amico Fragile, Khorakané, Andrea, Bocca di Rosa, Cantico dei drogati ma ognuno ci legge quello che vuole”.

Quale tecnica ha usato per creare questi poster?

“La base è uno stampato da un canzoniere di Faber, i manifesti misurano 100 centimetri per 70  e sono stati dipinti con acrilici, pastelli, pastelli a cera, matite. Sono molto immediati, realizzati senza ripensamenti e fronzoli, con una tecnica molto veloce e diretta”.

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