Tempio, i sindaci dell’Alta Gallura uniti contro la chiusura del reparto di Ginecologia

Uniti contro la decisione dell’Ats.

I sindaci dell’Alta Gallura si uniscono tutti insieme contro la decisione dell’Ats di chiudere il reparto di Ginecologia ed Ostetricia dell’Ospedale Paolo Dettori di Tempio. Su questa decisione regna la totale incertezza. I comuni membri dell’Unione hanno condiviso tutti l’azione intrapresa dal sindaco di Tempio Andrea Biancareddu. La mobilitazione è partita e nel corso di una riunione hanno deciso di seguire la stessa linea.

La situazione, dunque, è molto tesa. Sono in arrivo nuove ordinanze contro l’Ats. Una battaglia che si preannuncia dura con uno scontro istituzionale che si allarga all’intero territorio. Saranno dieci i sindaci che scenderanno in campo per dar voce alla propria comunità.

Il sindaco di Tempio, Andrea Biancareddu, afferma: “Nel corso di un’importante riunione all’Unione dei Comuni il Presidente e tutti i Sindaci mi hanno autorizzato a riferirvi che faranno un’ordinanza analoga alla mia chiedendo all’Ats la riapertura del reparto”.  E continua “Insieme abbiamo chiesto a Moirano di venire a vedere lo stato in cui versa il nostro Ospedale. E se non bastasse siamo pronti anche a recarci insieme a Cagliari nella sede della Presidenza della giunta regionale per far sentire la nostra voce e quella dei nostri cittadini”.

Il sindaco di Tempio ha inoltre chiesto di essere sentito in commissione sanità e ha reclamato al contempo una visita urgente della stessa che finora, nonostante le reiterate richieste, non c’è mai stata.

Non c’è tempo da perdere e il sindaco ha fatto un appello ai cittadini e a tutti gli utenti del Dettori affinché segnalino formalmente attraverso un documento protocollato in Comune i servizi negati e i vari disservizi in modo preciso e puntuale.

Il 6 giugno si terrà la prima udienza al Tar sull’ordinanza del sindaco Biancareddu. L’appello del sindaco si è esteso ai cittadini, alla gente di Gallura e dei territori che fanno riferimento al Paolo Dettori affinché si tengano pronti per una nuova mobilitazione popolare che dia sostegno e forza all’azione dei sindaci.

 

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