Il grande cuore di Cannigione: tutti insieme per aiutare il popolo ucraino

Le iniziative di solidarietà della frazione di Arzachena.

A Cannigione cresce la solidarietà per il popolo ucraino, colpito dalla guerra ormai quasi da un mese. Le iniziative coinvolgono anche i quartieri e le frazioni più piccole, dove sono grandi però le manifestazioni di sostegno promosse da una rete di associazioni parrocchiali e non.

Le associazioni fanno rete a Cannigione.

Le iniziative sono nate in modo spontaneo, grazie all’impegno di una serie di gruppi come l’associazione Culturale San Giovanni Battista, Manni&Minori, l’Ascor, Insieme si può e tante altre. Queste si sono riunite per raccogliere i beni destinati ad attraversare il confine e si stanno mobilitando nel territorio per ospitare le famiglie che arrivano dall’Ucraina. Dalla frazione, con destinazione il Delta Center di Olbia, sono arrivati 2 camion di beni alimentari di lunga conservazione, medicinali, prodotti igienici e vestiti pesanti.

I primi camion sono arrivati a Olbia il 19 marzo scorso e l’11 marzo scorso stati loro i primi, grazie a una serie di contatti, sono riusciti a far accogliere una piccola famiglia di 3 persone, mamma e due figlie, arrivate nella frazione grazie al contatto diretto con una signora ucraina, residente a Cannigione, che vive in un piccolo alloggio. “Ci guardavano con occhi che non avevamo mai visto dal vivo – racconta uno dei volontari di un’associazione che opera nel territorio, che vuole mantenere l’anonimato -. Si poteva leggere nei loro sguardi il terrore delle bombe e della morte. Queste persone necessitavano di indumenti puliti, di cibo e stiamo supportando gli ospitanti per fare la spesa e sostenere queste famiglie. Il 12 sono arrivate altre due persone, mamma e figlia e abbiamo trovato loro un collocamento”.

Ma arriveranno anche altre famiglie, altre persone disperate nel comune di Arzachena e nella frazione. Per questo motivo, il gruppo di Cannigione è ancora attivo nell’offrire immediata accoglienza, fornendo indumenti, cibo e contributo in denaro per i nuovi arrivati. “Ci stiamo attrezzando per trovare degli spazi ed adeguarli, sono locali in uso dalle nostre associazioni – aggiungono -, per poter affrontare tutte le persone che verranno nei giorni prossimi. Dobbiamo dare loro un tetto, dei posti riscaldati, con bagni e cucina funzionanti e stiamo tenendo un deposito con dei generi alimentari”.

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