Dopo le prove di Audi e Ducati, Petrucci e Peterhansel piantano il mirto a Buddusò

I grandi piloti piantano il mirto.

Duarante i test di Audi e Ducati sugli sterrati di Loelle, a Buddusò, i piloti Danilo Petrucci e Stéphane Peterhansel sono stati i protagonisti della campagna di Mirtò contro gli incendi. Il centauro e il pilota mondiali, infatti, hanno piantumato delle piantine di mirto nel terreno adiacente agli sterrati dove si sono svolte le straordinarie prove motoristiche. I meccanici di Audi Sport, poi, al loro ritorno in Germania, hanno piantato quaranta piantine di sughero e dieci di mirto nei giardini di Ingolstadt, sede della casa automobilistica tedesca.

Un messaggio e un impegno che era partito proprio da Buddusò, con l’edizione dello scorso anno della Cronoscalata di Tandalò, con Mirtò che ha affiancato gli organizzatori sul tema della ecosostenibilità e della progressiva riduzione dell’impatto ambientale. Al termine della gara, infatti, era quantificata l’emissione in atmosfera della CO2 da parte delle auto in gara, per compensarla attraverso la messa a dimora degli arbusti autoctoni del territorio. Rispetto dell’ambiente e sostenibilità, valori che Mirtò ha portato avanti con il contributo di Gigi Satta, presidente di Tandalò MotorSport; il presidente dell’Aci Sassari, Giulio Pes di San Vittorio e quello della Porto Cervo Racing Team, Mauro Atzei.  Una iniziativa che ha visto la collaborazione dell’Ente Foreste della Sardegna e che ha avuto la proficua partecipazione del Comune di Buddusò, con l’assessore Massimo Ziri.

Tutela dell’ambiente.

Un progetto green che vede Mirtò insieme ad Audi Sport, Ducati e Comune di Buddusò, insieme per abbinare a un evento mediatico di rilevanza mondiale l’attenzione per l’ambiente e la sostenibilità. Un nuovo impegno di Mirtò, da sempre partner dei grandi eventi motoristici dell’isola, che ha deciso di affiancare una iniziativa nata all’indomani dei tragici roghi dolosi che due anni fa avevano devastato le campagne del centro Sardegna. Un progetto di sensibilizzazione contro la piaga degli incendi boschivi in Sardegna, che ha visto accanto a Mirtò il gruppo musicale dei Bertas, che lo avevano presentato prima del concerto dello scorso settembre al Parco Grandi di Tempio Pausania. Una serie di concerti ed eventi, con grandi artisti sardi che hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione, in cui ogni serata ha sviluppato un messaggio forte contro gli incendi.

Marketing territoriale.

L’appuntamento motoristico di prestigio a Buddusò vede quindi proseguire anche il percorso dei “Borghi delle bacche di mirto”, il nuovo format di Mirtò con il quale il Festival internazionale del mirto ha deciso di coinvolgere alcuni dei più importanti borghi del nord Sardegna. Con un grande progetto che vede coinvolta l’isola de La Maddalena: un Expò che unisca le due isole di Sardegna e Corsica sotto il segno dell’artigianato artistico d’eccellenza, con un occhio di riguardo ai maestri del mare dell’Arsenale della Maddalena. Eventi capaci di raccontare la Sardegna, con tutto il suo fascino: dalla enogastronomia, alla cultura, il folklore e la sua storia, con tutta la sua valenza nella promozione turistica. Un percorso di promozione che abbina il marchio di Mirtò ai grandi eventi sportivi, con una maggiore attenzione a quelli motoristici: dal Mondiale rally a quello di triathlon fino al Gran Premio di Formula 1 di Monza.

I grandi marchi.

Mirtò ha quindi sempre creduto nel valore che i grandi marchi possono avere per la promozione del territorio. Una formula vincente che ha fatto scuola e che negli anni ha saputo valorizzare tutto il territorio, abbinando l’immagine della Sardegna alle sue eccellenze nell’enogastronomia, l’archeologia, l’artigianato artistico di qualità. Così è successo per la presentazione di Audi Sport e Ducati, che la tenacia e volontà del Comune di Buddusò, con in prima fila il sindaco Massimo Satta e l’assessore Massimo Ziri, hanno permesso che si svolgesse in Sardegna. Il ritorno d’immagine e l’impatto soprattutto sulla stampa specializzata è stato notevole, con giornalisti delle testate di mezzo mondo che hanno visitato Buddusò, la Gallura e si suoi splendidi scenari naturali. Un esempio di marketing territoriale che ha saputo valorizzare la storia del territorio, in scenari ideali per gli sport motoristici, dal rally all’enduro.

Il nuraghe Loelle.

Proprio l’archeologia e la storia della Sardegna sono diventati, in questi giorni di presentazione dei modelli di auto e moto, un veicolo determinante per attirare l’attenzione dei giornalisti stranieri sull’Isola.  “Le prove su strada si sono svolte negli splendidi sterrati del nuraghe Loelle, integrati maestosamente nel paesaggio di lecci e sugherete – spiega Viviana Pinna, archeologa e componente dello staff di Mirtò -. Non nuovo al mondo dei motori, anche in questa occasione ha fatto gli onori di casa accogliendo l’evento e suscitando stupore e ammirazione in quanti si sono fermati ad ammirare la sua imponenza”. Interamente costruito con blocchi di granito, materia prima caratterizzante l’economia del paese già dalla preistoria, è una struttura che riunisce le due tipologie costruttive delle torri nuragiche, a corridoio e a tholos; edifici che hanno caratterizzato la Sardegna a partire dall’età del bronzo (XV sec. a.C.). Sfruttando e inglobando un affioramento granitico, si articola in diversi ambienti e in più livelli: una torre centrale alla quale si addossa una poderosa muratura con andamento concavo-convesso e con un imponente ingresso architravato; camere, nicchie, corridoi e scale. La sua rilevanza è data anche dai resti, ben visibili, di capanne circolari, facenti parte del villaggio circonstante e dalla presenza di due tombe di giganti poco distanti.

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