Vandali nella scuola di Buddusò, il sindaco scrive agli studenti

La lettera del sindaco agli studenti di Buddusò.

Quella di Buddusò è una comunità che si interroga sul perché del gesto di alcuni vandali che, nella notte dello scorso 30 gennaio si sono introdotti nell’Istituto comprensivo Azuni allagandolo. Una comunità in cerca di risposte e di cause, in maniera da poter sanare le ferite che hanno portato alla chiusura della scuola per il ripristino dei danni subiti.

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È in quest’ottica che il sindaco Massimo Satta ha voluto indirizzare una lettera agli studenti buddusoini. Una missiva che, con la collaborazione del corpo docente, è stata letta nelle classi, con l’intento di sensibilizzare i giovani allievi alla necessità di denunciare ogni tipo di atto vandalico che possa nuocere alla comunità.

Cari Studenti,

prendo in prestito pochi minuti del vostro prezioso tempo per chiedervi una riflessione sul triste episodio che ha avuto, ahimè, come protagonista la vostra scuola nella notte tra il 29 e il 30 gennaio scorsi.

Sapete bene cosa è successo poiché, a causa di questo brutto gesto, la scuola è rimasta chiusa e inagibile per diversi giorni.

Esprimo il mio disappunto per quanto accaduto. Quanto avvenuto è grave e allo stesso tempo sconcertante.

Al giorno d’oggi, con la crisi in atto, con una pandemia che ha radicalmente stravolto le nostre giornate, le nostre abitudini, la nostra quotidianità, non comprendere che danneggiare i beni pubblici significa danneggiare ogni cittadino è cosa grave.

Lo è ancora di più sapere che sono state danneggiate strutture scolastiche che ospitano voi, Ragazzi, non per riempire i vostri cervelli di contenuti, ma per insegnarvi a diventare uomini.

Mi chiedo cosa possa spingere i giovani a rovinare in tal modo il bene pubblico.

Voi, ragazzi, sapete dare una spiegazione o la attribuite alla noia?

Questo episodio non è il solito atto goliardico che si fa quando si è giovani, ma un vero e proprio atto vandalico senza precedenti e ve lo dice uno che ha trascorso una giovinezza un po’ vivace.

Il mio pensiero non vuole essere un atto di accusa nei confronti di nessuno ma un invito alla riflessione sulla gravità di un gesto che colpendo la struttura ha colpito, in realtà, ciascuno di noi.

Pensateci.

Il vostro Sindaco

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