“Tornate tra i cammelli”. Minacce ed insulti razzisti prima della rissa a Budoni

Il racconto del commerciante di Budoni.

“Mi ha detto di tornare al mio paese in mezzo ai cammelli”. E’ la versione del commerciante di nazionalità marocchina che sarebbe stato aggredito assieme a sua moglie a Budoni domenica scorsa. L’episodio quella sera ha reso necessario anche l’intervento delle forze dell’ordine e di un’ambulanza, perchè la moglie del commerciante ha avuto un malore. “Ero appoggiato alla ringhiera del mio negozio, quando è passata l’auto con a bordo la coppia ed un uomo – racconta -, fissandomi. Allora io gli ho detto se fossero contenti del fatto che avevano bruciato il mio furgone. Lui ha risposto che mi voleva rovinare e che mi avrebbe tagliato la testa”.

Sull’azione dell’incendio del furgone della presunta vittima, bisogna fare un salto temporale alla sera del 17 luglio scorso. “Ci hanno chiamati in negozio per avvisarci e ci siamo precipitati a casa nostra – prosegue -, così abbiamo chiamato i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. Abbiamo, successivamente, sporto denuncia e ricollegato il fatto ad un episodio che ci è capitato poco prima da parte della coppia”. L’uomo racconta di dissapori che sarebbero nati a Budoni con questa coppia.

“Ci hanno insultati, con anche appellativi razzisti, ossia che dobbiamo tornare a casa e che dobbiamo stare tra i cammelli, mandandoci, infine, a quel paese”, conclude. Da allora, un’escalation culminata nella violenta lite di domenica scorsa.

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