Aggressione a Calangianus finita nel sangue, tutta colpa di una lite tra fratelli

L’aggressione davanti alle case popolari di Calangianus.

Volevano fargliela pagare. Probabilmente mettergli solo un po’ di paura. Forse non pensavano che ci sarebbe stato bisogno di tirare fuori il coltello di tasca. Di dover sferrare il fendente per sopraffare quello che era diventato il loro avversario. Una lite tra fratelli, finita nel sangue e che ha visto il giovane Abesand El Hakimi, marocchino di 25 anni di Calangianus, finire in ospedale con una coltellata al fianco destro.

Ci sarebbe un regolamento di conti alla base della lite degenerata davanti alle case popolari di Siddaiu, a Calangianus, l’altra sera, e conclusasi con due arrestati con l’accusa di tentato omicidio. Mauro Contena, 25 anni di Luras, e Marco Ricciu, 28 anni di Calangianus, erano andati sotto casa di Abesand per chiedere ragione di una presunta aggressione contro il fratello più piccolo di uno di loro due.

Abesand avrebbe raccontato la sua versione dei fatti e cioè di essere stato provocato e di essere stato più volte schermito da dei ragazzini, tra cui c’era anche il fratello più piccolo di uno degli arrestati. Da qui ne è nata la lite terminata nel sangue. Che poteva finire molto peggio se qualcuno non avesse chiamato i carabinieri.

Attualmente Abesand si trova ancora ricoverato all’ospedale di Tempio. E’ sotto osservazione, ma la ferita al fianco sinistro non sembra possa creare particolari problemi alla ripresa delle condizioni di salute del ragazzo.

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