La guerra in Ucraina e le sanzioni contro i russi mettono in crisi il mercato immobiliare della Costa Smeralda

Costa Smeralda

Il mercato immobiliare dei russi in Costa Smeralda.

A passare le vacanze quest’anno in Costa Smeralda quest’anno non ci saranno i russi e il mercato immobiliare è già in grossa difficoltà. Gli effetti della guerra in Ucraina ci sono e si sono già fatti sentire in Gallura, già a partire dai licenziamenti dei tanti lavoratori impiegati nelle ville degli oligarchi, ma a essere preoccupate sono anche le tante agenzie immobiliari che operano nel territorio.

Chiamate che non arrivano, quelle a cui tanti operatori nel settore erano abituati e che costituivano la maggioranza dei clienti sulle richieste di affitto e di vendita di ville situate nella gettonata meta di lusso della Costa Smeralda. “Purtroppo non abbiamo ricevuto chiamate di alcun tipo da parte dei clienti di nazionalità russa – dichiara Carmen Marrazzo, titolare dell’agenzia Sogni Immobiliari, di Porto Cervo – e penso che continueranno a non arrivare. Tuttavia, io sono ottimista che ci sarà una ripresa nei prossimi anni e torneranno sulle nostre coste”.

“Diciamo che siamo ancora in una situazione incerta – afferma Lucia Masala, titolare dell’agenzia L’Ux Costa Smeralda Villas -, non abbiamo purtroppo avuto chiamate dai clienti russi né per le vendite né per gli affitti dei nostri immobili, come è invece successo con i clienti di altre nazionalità con i quali lavoriamo in questo periodo”.

“Sono in contatto con alcuni clienti russi che vorrebbero venire ma c’è molta incertezza – dichiara Angela Petrera, dell’agenzia Exclusive Real Estate -. Sono dell’idea che non ci stiamo facendo una bella figura e non li stiamo trattando bene, oramai sembra essere diventata una colpa essere russi. E chissà per quanto tempo si trascinerà questa situazione, visto che oramai perderanno la fiducia verso l’Italia. Ho colleghi che operano quasi esclusivamente con loro e che non stanno più ricevendo chiamate. E’ una situazione preoccupante anche per la nostra economia, visto che gli investimenti dei russi erano la maggioranza in Sardegna e dopo due anni di pandemia è ancora più dura”.

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