Cala la popolazione in Gallura e in provincia di Sassari: i piccoli comuni sono quelli più colpiti

Il calo della popolazione in Gallura.

Cala anche in Gallura la popolazione residente. Lo rivela l’ultimo censimento permanente della popolazione stilato dall’Istat, che si riferisce ai dati del 31 dicembre 2020. Secondo il report, il calo di abitanti in Sardegna è di 21.577 unità, rispetto al 2019.

Attualmente nell’Isola si contano 1.590.044 residenti, il 56,5% della popolazione sarda vive nella provincia di Sassari e in quella di Cagliari che insieme ricoprono il 37,1% del territorio. Tra il 2019 e il 2020 la popolazione è diminuita in tutte le province (-1,4% il calo medio). Tra i comuni della Gallura, a registrare il calo più consistente di abitanti sono i comuni più piccoli, che nello stesso anno ha perso 143 residenti. Nel territorio gallurese gli unici comuni a mantenere un trend positivo sono Olbia e Arzachena.

Il calo demografico interessa maggiormente la provincia di Sassari, con -1,8% di abitanti in meno, mentre è più basso nel Cagliaritano (-0,3%). La componente femminile risulta prevalente nella struttura per genere della popolazione residente anche nel 2020, infatti le donne rappresentano il 51,1% del totale regionale e superano gli uomini di quasi 34 mila unità. Il rapporto di mascolinità nella regione è pari al 95,8 (uomini ogni 100 donne) mentre in Italia si attesta a 95. Anche in provincia di Sassari e in Gallura si assiste a un invecchiamento della popolazione, dove l’età media è di 47,3 anni contro i 45,4 della media nazionale.

Nel territorio il livello di istruzione è più alto, con la provincia di Sassari che registra il 31,6% di persone aventi il diploma di istruzione secondaria, seconda dopo Cagliari (33,2%). Il numero è più alto nei territori che ospitano una sede universitaria I laureati (titolo terziario di secondo livello) sono il 9,4% nel Sassarese e il 13,6% a Cagliari, mentre il grado d’istruzione terziario di primo livello supera decisamente la media regionale, raggiungendo quasi quella nazionale solo a Cagliari (3,7%). I valori delle altre province, invece, risultano inferiori alla media regionale.

Sono le donne a raggiungere maggiormente un titolo terziario: su 100 persone residenti in Sardegna con titolo universitario, 59,4 sono donne e rappresentano l’11,1% della popolazione femminile di 9 anni e oltre, rispetto all’8,1% degli uomini. Tuttavia, tra la componente femminile resta maggioritaria anche chi è in possesso della licenza elementare (54%), arrivando al 61,6% tra gli analfabeti o alfabeti che non hanno conseguito alcun titolo di studio.

Il divario di genere tende a scomparire in corrispondenza del diploma di scuola secondaria di secondo grado o di qualifica professionale (51,3% donne, 48,7% uomini) mentre prevale la componente maschile in riferimento alla licenza di scuola media (54,5%): sui rispettivi totali per genere nella regione, chi consegue la licenza media rappresenta il 39,6% della popolazione maschile contro il 31,5% di quella femminile.

La disuguaglianza di genere è più marcata rispetto alla media nazionale, sia nei livelli di istruzione in cui prevalgono i maschi, sia in quelli superiori in cui prevalgono le femmine. Il gap nel titolo terziario di I e II livello a favore delle donne (18,7 punti percentuali tra donne e uomini a livello regionale) è minimo nella provincia di Cagliari (16,9 punti) e quella Sassari (17,3 punti) e massimo nella provincia di Nuoro (23 punti) e Sud Sardegna (22,8 punti).

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