L’incendio a Berchidda non fu colpa dei responsabili di Enel Distribuzione.
Un vasto incendio devastò le campagne di Berchidda il 14 luglio 2021, incenerendo 17 ettari di terreno, tra sugherete, vigneti, oliveti e pascoli. Secondo le indagini della Procura di Tempio, le fiamme sarebbero state causate dal contatto tra le fronde di un albero e i cavi della linea elettrica a bassa tensione. L’attrito avrebbe rimosso la guaina protettiva, provocando un surriscaldamento e, di conseguenza, l’innesco del rogo.
- LEGGI ANCHE: I cavi dell’elettricità fanno attrito con un albero e provocano un incendio a Berchidda.
Due dirigenti di Enel Distribuzione erano stati accusati di omessa manutenzione e rinviati a giudizio. Il primo, Gianluca Nonne, in qualità di responsabile dell’unità operativa di Tempio Pausania, era sospettato di non aver predisposto il taglio delle fronde pericolose. Il secondo, Marco Bellu, responsabile per il nord Sardegna, avrebbe dovuto vigilare sulla manutenzione generale delle linee elettriche per prevenire il rischio di incendi.
Nel corso del procedimento, la difesa ha evidenziato che le linee di bassa tensione, secondo protocollo di sicurezza, non sono soggette a interventi periodici, ma solo su segnalazione o in caso di guasto. Inoltre, non risultavano segnalazioni o evidenze di pericolo nella zona in questione.
Alla luce di queste argomentazioni, il giudice ha pronunciato una sentenza di non luogo a procedere, stabilendo che il fatto non sussiste. Di conseguenza, i due dirigenti sono stati pienamente prosciolti da ogni accusa.