Cinzia Pinna, la Tac e cosa sappiamo sul femminicidio.
Stamattina a Sassari si sono svolti i primi accertamenti dei medici legali sul corpo di Cinzia Pinna, la 33enne di Castelsardo uccisa a colpi di pistola nella tenuta di Emanuele Ragnedda, tra Palau e Arzachena, la notte tra l’11 e il 12 settembre.
LEGGI ANCHE: Omicidio di Cinzia Pinna, cosa sappiamo e il punto sulle indagini
Sul corpo della vittima è stata eseguita una TAC parziale alla ricerca di elementi utili a capire le cause della morte, in particolare per individuare i proiettili. Sugli esiti dell’accertamento sul cadavere emerge che la donna è stata colpita da una pallottola in viso. Gli esami eseguiti a Sassari dal medico legale Salvatore Lorenzoni hanno confermato che la ferita sul corpo di Cinzia Pinna è compatibile con il proiettile di una pistola semiautomatica, verosimilmente la Glock in uso a Ragnedda, già posta sotto sequestro.
Il proiettile, tuttavia, non è stato trovato, suggerendo che abbia trapassato la vittima. Ulteriori esami accerteranno se Cinzia se ha subito altre violenze, in particolare fisiche e sessuali. Ciò servirà a confutare o confermare le versioni del suo killer, che continua a parlare di omicidio scaturito da legittima difesa e che presenta lesioni da colluttazione. Gli accertamenti medico legali riprenderanno mercoledì, con il completamento della TAC e altri esami specifici da eseguire prima dell’autopsia, che dovrebbe essere fatta giovedì.
LEGGI ANCHE: Ad Arzachena un sit-in in piazza per ricordare Cinzia Pinna
Le ipotesi
Le ipotesi su cui si concentra la Procura di Tempio Pausania sono quelle di una violenza sessuale e dall’omicidio scaturito dal rifiuto della 33enne. Questa ipotesi però è da confermare, anche se emergono racconti di altre donne che avrebbero subìto molestie sessuali prima del delitto. Tuttavia non ci sono precedenti denunce a carico di Ragnedda. Gli investigatori, inoltre, cercano anche eventuali complici che possano avere aiutato Ragnedda a ripulire le tracce dell’uccisione e a nascondere il corpo della 33enne in aperta campagna, dove lui stesso lo ha fatto ritrovare alle forze dell’ordine 12 giorni dopo la scomparsa di Pinna.






