Claudio Aresu avvistato a Santa Teresa: ancora mistero sulla sua scomparsa

Aresu è scomparso il 23 agosto a Baunei. Sarebbe stato visto a settembre a Palau e tre giorni fa a Santa Teresa di Gallura.

La scomparsa di Claudio Aresu, 46 anni originario di Como ma da tempo residente a Cagliari, si infittisce e si arricchisce di nuovi particolari. L’uomo secondo la testimonianza fornita da due uomini, sarebbe stato avvistato tre giorni fa nella Via Nazionale a Santa Teresa di Gallura, alle 16.30 ed alle 17.30. Il primo dei due uomini che lo ha avvistato ha immediatamente segnalato la presenza dell’uomo ai carabinieri della compagnia di Tempio, ma ad oggi dalla compagnia fanno sapere che non hanno riscontri oggettivi che confermino la fondatezza della presenza dell’uomo in città. Come non c’è nessuna conferma della presenza di Claudio Aresu a Palau a settembre, secondo le indagini condotte dalla compagnia dei carabinieri di Olbia, dopo la segnalazione di una donna che avrebbe detto di averlo visto nei pressi del porto.

“Stiamo ancora aspettando le immagini delle telecamere di zona. La notizia dell’avvistamento di Claudio ci ha lasciato stupiti”, afferma Daniele, fratello minore di Claudio, “dall’inizio della vicenda non l’ho mai dato per morto, speriamo di poterlo portare a casa in salute e di curarlo se in questo momento ha dei problemi. Dalla sua scomparsa, il 23 agosto, sono passati oltre 40 giorni e ci sono dei momenti di sconforto. Ringrazio il soccorso alpino, i barracelli, i vigili del fuoco, i volontari, gli uomini delle forze dell’ordine che non hanno mai smesso di crederci e di cercare mio fratello”, aggiunge Daniele Aresu. Secondo Daniele, se fosse realmente Claudio l’uomo avvistato a Santa Teresa, potrebbe esserci arrivato o camminando a piedi da Baunei o attraverso un passaggio in macchina ricevuto da qualche turista.

Resta ancora il mistero sulla sua scomparsa, da tempo decine di persone che lo stanno cercando e la sua compagna Mary Conti, si è fatta promotrice anche di una lauta ricompensa per chiunque possa fornire delle informazioni utili a ritrovare il suo compagno Claudio Aresu.

L’uomo che stava trascorrendo dei giorni di vacanza a Cagliari, il 22 agosto decide di fare un’escursione a Baunei. Nel primo pomeriggio parcheggia la sua macchina in località Golgo, che dista 4 o 5 chilometri dalla spiaggia di Cala Mariolu, meta di Claudio. La vettura di Aresu verrà notata quella sera stessa dai baracelli della compagnia di Baunei, guidati da Paolo Mura, che vede personalmente la macchina intorno alle 18, ma non dà peso alla cosa dal momento che è prassi per gli escursionisti della zona lasciarla in quell’area. Aresu inizia dunque il suo percorso verso la spiaggia e tra le ore 14 e le ore 15, viene incrociato da un testimone che lo descrive vestito con “un pantalone, una maglia bianca, delle scarpe comode ma non da trekking o da trail. In mano aveva una busta con dentro una bottiglia di plastica con un litro e mezzo d’acqua. E’ abbastanza inusuale che a quell’ora una persona si diriga verso Cala Mariolu, considerando che servono quattro ore e mezza per arrivare in spiaggia“. Questa testimonianza è stata riportata in diretta dalla trasmissione Chi l’ha visto che si è occupata della sparizione di Claudio Aresu nella puntata andata in onda il 7 settembre.

Di fatto Aresu arriva alla spiaggia alle 18 e posta sul suo profilo Facebook una foto della spiaggia di Cala Mariolu. In quel momento l’uomo distava 15 minuti a piedi dalla spiaggia, nella quale c’è un chiosco aperto giorno e notte ed arrivano le barche che approdano via mare nella cala. Aresu invia da quel punto un messaggio alla madre nel quale le dice che ha il telefono cellulare quasi scarico e che l’avrebbe chiamata la sera stessa o l’indomani. La madre, che era abituata alle escursioni del figlio, non si preoccupa. Aresu mentre si trova in quella posizione, secondo quanto dichiarato dal fratello Daniele, viene visto anche da alcune persone che su un gommone di fronte. L’uomo non richiamerà la madre quella sera, nè tantomeno l’indomani o i giorni successivi. La mattina del 23 agosto, alle ore 7.34, arriva un messaggio sul telefono della madre per avvisarla che sarebbe rimasto a dormire lì a Baunei quella notte e subito dopo un altro nella chat di famiglia nel quale avvisa gli altri membri della famiglia di stare bene e che aveva il telefono scarico, avendolo potuto caricare poco.

Ma con quale caricabatteria, se Claudio Aresu non ne aveva con sé? Quando avrebbe inviato quei messaggi ai familiari? Di fatto l’ultimo segnale dal telefono di Aresu, sarà intercettato da una cella che trasmetterà quegli ultimi due messaggi, dopodiché dal telefono dell’uomo non verrà più registrato nulla. Il segnale pare fosse distante 800 metri in linea d’aria dalla macchina. Essendo però la spiaggia distante in realtà diversi chilometri dal parcheggio nel quale lo scomparso aveva lasciato la macchina ed avendo quell’unica cella un cono di ricezione molto ampio, Aresu quando inviò quei messaggi si sarebbe potuto trovare in un’area ampia, secondo quanto afferma Cristian Ibba che comanda le squadre del soccorso alpino Ogliastra e le persone che stanno conducendo le ricerche, che di fatto sono iniziate nella tarda mattinata di quel 23 agosto e proseguono ancora.

Il 13 ed il 20 novembre sono previsti nuovi tentativi per cercare Aresu nella zona della scomparsa, che sono stati portati avanti sin da subito oltre che dagli uomini del soccorso alpino dell’Ogliastra guidati da Cristian Ibba, dai barracelli guidati da Mura, dai vigili del fuoco della compagnia di Lanusei, dalle forze dell’ordine e decine di volontari che hanno cercato palmo a palmo uno dei luoghi più impervi, pericolosi e selvaggi della Sardegna e dove come afferma lo stesso Paolo Mura “chi non è esperto non ci si deve avventurare. Si tratta di un ambiente carsico nel quale ci sono tanti falsi sentieri che sono battuti dagli animali selvatici. Ci sono individui che si fidano troppo di loro stessi, ma non dovrebbero avventurarsi in ambienti che non si conoscono”, conclude il comandante della compagnia dei barracelli di Baunei.

Cosa è dunque accaduto a Claudio Aresu? Secondo la tesi portata avanti dalla compagna Mary e sostenuta anche dal fratello Daniele, l’uomo può essersi disidratato nel corso delle ore trascorse a camminare sotto il sole cocente e a seguito della stessa, avere perso la cognizione del sé e dei luoghi nei quali si trovava. La compagna afferma peraltro che già in precedenza Aresu si era perso in precedenti escursioni, ma era stato sempre ritrovato. “Sono convinta che è vivo”, afferma la donna, “era un uomo forte che si è sempre tirato fuori dai problemi. Non ha chiesto aiuto per orgoglio, era convinto di farcela da solo. Sono convinta che è uscito dal monte e che sta vagando in giro. Nei volantini che abbiamo piazzato in giro e che abbiamo pubblicato sui social, c’è il mio numero 3335385552, al quale chiunque si può rivolgere se dovesse avere notizie da darci su Claudio o può direttamente rivolgersi alle forze dell’ordine”, prosegue Mary. “La ricompensa verrà data a chi lo trova, lo ferma ed aspetta i soccorsi”, precisa la donna.

“Abbiamo mosso chiunque pur di ritrovare il nostro Claudio. L’ultima volta che ho visto Claudio è stato il 4 agosto, prima che partisse in Sardegna. E’ andato prima a San Teodoro e poi a Cagliari. Faceva escursioni da tempo. Non dimentichiamo che una persona normale può restare due o tre giorni senza bere, una esperta anche quattro giorni, I medici ai quali mi sono rivolta, mi hanno detto che può avere avuto problemi di disidratazione o un’ischemia ed in virtù di questo si possa trovare in uno stato confusionale”. Nella zona nella quale Aresu è scomparso non ci sono fonti d’acqua naturali, come confermato da Ibba per un raggio di molti chilometri. Di conseguenza, la bottiglia d’acqua da un litro e mezzo della quale parla il testimone oculare risulterebbe insufficiente anche per la sola risalita verso la macchina, dopo un percorso di andata di diverse ore sotto il sole cocente nel corso di alcuni tra i giorni più caldi di questa estate appena trascorsa.

“Claudio Aresu non ha mai sofferto di problemi di salute, tantomeno di tipo psichiatrico, come confermato sia dalla compagna che dal fratello Daniele, dunque se qualcuno dovesse riconoscerlo sappia che è una persona che ha semplicemente bisogno di aiuto per ritrovare se stesso e la sua famiglia. E’ probabile che abbia perso del peso e che i suoi indumenti siano sporchi, ma tengono a precisare che non è certamente una persona della quale avere timore“, conclude la compagna.

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