Crollo in una scuola di Olbia, la verità di Tango: “Volevano insabbiare tutto”

Il caso del crollo in una scuola di Olbia.

Lui non parla. “Lasciatemi stare. Non mi interessano i giornali. Voglio solo che la verità venga fuori”, dice. Ma sulla sua pagina Facebook, tra le più seguite di Olbia, dall’evocativo nome “Tango e le sue minchiate”, non risparmia accuse e repliche piccate. Un distillato di vetrolio che, post dopo post, sta tenendo con il fiato sospeso l’amministrazione Nizzi.

Il caso è ormai noto: durante un intervento di riparazione in un bagno della scuola elementare di San Simplicio, Antonio (Tango) Dessì viene colpito dalla caduta di alcuni calcinacci dal soffitto. Ambulanza, collarino ed inforunio, raccontano. Dessì, all’epoca, era dipendente della I&G Gallura, partecipata pubblica dei Comuni. Ed è sul decorso della malattia e sul risarcimento dell’infortunio che si è scatenata la polemica.
Dessì sostiene di non essere mai stato pagato per le cure e i giorni di prognosi. E che in tanti abbiano cercato di “insabbiare”, dice lui, la vicenda. Così da ieri mattina ha iniziato a pubblicare, con la trasparenza che lo contraddistingue, diversi messaggi ricevuti da esponenti dell’amministrazione comunale e la documentazione che prova che in molti sono a conoscenza dell’incidente avvenuto nella scuola.
Una vicenda intrigante, che terrà banco anche nel corso del prossimo Consiglio comunale, convocato per mercoledì 8 novembre, durante il quale l’amministrazione proverà a fare chiarezza sul caso, alla luce anche dell’interrogazione presenta dal Movimento 5 Stelle.
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