Due arresti a Olbia per bancarotta fraudolenta, le indagini

Due arresti a Olbia per bancarotta fraudolenta, le indagini

A Olbia due arresti per bancarotta fraudolenta.

Gli arresti domiciliari per due imprenditori olbiesi e il divieto di esercitare ruoli direttivi per un terzo soggetto segnano un nuovo capitolo nell’inchiesta sulla bancarotta fraudolenta aggravata condotta dalla Guardia di Finanza. Nella mattinata del 23 gennaio 2025, i finanzieri del Gruppo Olbia hanno eseguito un’ordinanza cautelare emessa dal gip del Tribunale di Tempio Pausania, al termine di indagini che hanno portato alla luce un sofisticato schema di frode fiscale e distrazione di beni aziendali.

L’inchiesta, diretta dal magistrato del gruppo specializzato “Economia” della Procura di Tempio Pausania e coordinata dal Procuratore della Repubblica, ha ricostruito un sistema in cui beni e attività di una società fallita, definita “Bad Company”, venivano trasferiti a nuove entità, le cosiddette “New Company”. Queste ultime, gestite sempre dagli stessi imprenditori, continuavano l’attività economica originaria mantenendo la rete di dipendenti, fornitori e clienti, ma senza accollarsi i debiti fiscali e patrimoniali accumulati.

Le società coinvolte sono tutte riconducibili a due imprenditori locali attivi nel settore dei servizi alle imprese. Secondo quanto emerso, la “Bad Company” era formalmente intestata a un prestanome, sul quale gravava la responsabilità amministrativa, mentre i due imprenditori, sottoposti ora agli arresti domiciliari, ne dirigevano di fatto l’attività. Il terzo individuo, identificato come il prestanome, è stato colpito dal divieto di ricoprire cariche direttive in persone giuridiche e imprese.

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