La morte di “Giogli” Pala scuote la Gallura, raccontava l’amore per l’archeologia

La morte di Giorgio Pala a Oschiri.

Giorgio Pala, 63 anni, di origini bittesi ma oschirese di “adozione”, è deceduto oggi lasciando il paese incredulo e senza parole. Giogli, come tutti lo conoscevano, era un uomo grande e grosso, con la barba canuta, conosciuto, apprezzato e stimato da tutti.

Di professione panettiere prima e pizzaiolo poi, era sposato con Marzia, dalla quale ha avuto tre figli: Marta, Salvatore e Marco, che gli hanno regalato la gioia di diventare nonno della piccola Mara.

Persona affabile e di altissima cultura, Giogli Pala era da sempre appassionato di archeologia e di tutto ciò che riguardava la lingua e le tradizioni sarde, di Oschiri in primis. Negli anni ’90, l’archeologa Paola Basoli, decise per questo di conferirgli un titolo onorifico affinché potesse lavorare per la Sovrintendenza ai beni culturali. Nel 2003, fonda una sua associazione culturale “Su Murrighesu”, con la quale organizza eventi culturali o archeologici.

L’enfasi, la competenza, la passione con la quale accompagnava coi suoi racconti i visitatori era degna di un vero archeologo. Tutti ricordano le sue narrazioni all’altare di San Pietro o nelle domus de janas, sui nuraghi, su tutto ciò che parlava della nostra isola.

Giogli Pala era grande amico intimo del sindaco di Oschiri, Roberto Carta, che gli dedica un lungo post su Facebook: “Per Giorgio Oschiri è stato oggetto d’amore, passione travolgente, ombelico del mondo. Ad Oschiri, alla Sardegna, alla lingua sarda, ha regalato le sue più belle ed emotive pagine di vita pubblica“.

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