Tra Halloween e “morti morti”, bimbi in giro per le case della Gallura

Morti morti in Gallura.

Tanti eventi in Gallura per festeggiare i morti morti, che, come ogni anno, si è unita alle celebrazioni della più internazionale Halloween, con altrettante manifestazioni a tema, in un ponte ricco di eventi e di festeggiamenti privati, in famiglia o tra amici.

Nonostante ormai, sopratutto le nuove generazioni, conoscano “dolcetto o scherzetto”, non sono mancati i numerosi bambini con zaino o borsa con sé andare di casa in casa, come i loro nonni e bisnonni, i morti morti, o per i negozi a pronunciare la parola “morti morti”.

Il ponte di Ognissanti, caratterizzato da un tempo quasi estivo, è diventato l’occasione per alcuni Comuni di organizzare alcuni eventi tematici. A San Teodoro spiagge e piazze piene con la Fiera di Lu Suiddatu, con manifestazioni dal 27 ottobre fino al 31 ottobre, dove si è svolta la festa di Halloween. Oggi, 2 novembre, a Palau si è svolto ”Li Molti e Molti”, con spettacoli di animazione e il tradizionale “dolcetto e scherzetto” locale. Anche questo evento è stato molto partecipato dai più piccoli, accompagnati dai loro genitori. Anche a Olbia si sono svolti alcuni appuntamenti, come i laboratori di lettura “BiblioHalloween” , il 26, 28 e 31 ottobre per i bambini dai 3 ai 10 anni, alla biblioteca di Olbia.

L’origine della tradizione.

Si festeggia in entrambe il culto dei morti, ma la ricorrenza dei “morti morti” potrebbe essere più antica, forse preistorica. Malgrado le varie analogie con Halloween, la ricorrenza dei “morti morti” che vede i bambini andare di casa in casa a chiedere dolci, non ha punti di contatto con la festa internazionale. In Gallura, come in Sardegna, infatti, si tendono a tenere separate i due festeggiamenti. Nel territorio Halloween, che qui è arrivata di recente in modo commerciale, si trascorre spesso come una festa in maschera tra i locali, in piazza o dentro casa.

In Sardegna, come in Gallura, il “culto dei morti” era molto profondo durante la civiltà preistorica. Numerose testimonianze le forniscono le sepolture dell’epoca, come ad esempio le domus de janas, le tombe dei giganti. La festa dei “morti morti”, nell’aspetto simile ad Halloween potrebbe risalire a oltre 2000 anni fa. All’epoca si credeva che il giorno dei morti, i defunti tornassero nelle case in cui hanno vissuto a mangiare. I bambini avevano l’abitudine di chiedere doni per nutrirli. Non era ben visto non aprire la porta ai bambini, pena la vendetta dei defunti. Ovviamente, con il tempo queste credenze non esistono più e la festa è diventata una ricorrenza più commerciale ma è emozionante vedere come le famiglie tramandino ancora le loro tradizioni ai più piccoli, che ogni anno, nello stesso giorno, continuano a bussare alle porte.

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