L’incendio nel cantiere nautico di Olbia.
L’immagine che si presenta ora agli occhi di chi raggiunge Cala Saccaia è quella di una ferita ancora aperta nel cuore dell’industria nautica di Olbia. Dopo ore di sopralluoghi e verifiche tecniche, i vigili del fuoco hanno confermato il crollo di più elementi strutturali all’interno del cantiere della Nautica Acqua, a causa delle temperature estreme sviluppatesi durante il violento incendio che ha devastato l’intera area produttiva. La portata del disastro appare sempre più grave, mentre si delineano con maggiore precisione le dimensioni dei danni economici subiti: si parla ormai con insistenza di perdite che potrebbero superare le diverse decine di milioni di euro, tra impianti andati distrutti e costose imbarcazioni ridotte in cenere.
Sebbene le prime ricostruzioni attribuiscano l’origine dell’incendio a un evento accidentale, gli inquirenti non intendono trascurare alcun dettaglio. La Procura di Tempio Pausania ha disposto il sequestro probatorio dell’intera area, divenuta ora zona interdetta. Le squadre dei vigili del fuoco proseguono le operazioni, mentre si lavora per ricostruire con esattezza la dinamica di un evento che ha colpito duramente non solo un’azienda di punta, ma un intero comparto produttivo identitario del territorio gallurese.