Insulti alle transfemministe di Olbia: “Sono la prova che lottare è necessario”

FOTO: nudm_nordsardegna (ig)

Le transfemministe attaccate dopo la manifestazione di Olbia.

A pochi giorni dalla manifestazione dell’8 marzo a Olbia, le transfemministe di “Non Una di Meno Nord Sardegna” fanno via social il bilancio degli insulti ricevuti da centinaia di persone nella sezione commenti di diverse pagine dei giornali che hanno riportato la notizia della loro protesta in città contro la violenza patriarcale sul territorio.

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Tanti, sopratutto uomini, via Facebook hanno accusato le donne e le persone transgender, che hanno sfilato al corteo per le strade della città gallurese, di denunciare un “patriarcato inesistente in Sardegna”, con tanto di insulti volgari e sessisti, anche contro l’aspetto fisico e l’età delle manifestanti. Numerose anche le minacce. Il collettivo, nel suo account social, ha mostrato i commenti più feroci e i dati dei femminicidi in Sardegna, regione che nel 2024 era tra le prime otto per numero di donne uccise.

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Nell’Isola, purtroppo, la violenza di genere è una realtà molto radicata. Nel 2024, infatti, otto donne sono state uccise nell’ambito famigliare, a causa della violenza di genere. Lo scorso anno è stato tristemente indicato da chi si occupa di crimini, come quello con un incremento vertiginoso di femminicidi, circa il 200% in più rispetto all’anno precedente. Anche la Gallura ha dati allarmanti sulla violenza di genere, con 144,73 denunce ogni 100.000 abitanti nel 2024, riguardo ai reati sanzionati dal codice rosso.

Olbia ha accolto le manifestanti e lo svolgimento del corteo è stato sereno, nonostante le manifestazioni di piazza, specie di natura femminista, siano poco praticate in città. Tuttavia i “leoni da tastiera“ anche provenienti dalla città erano centinaia, ma motivano di più le attiviste di Non una di Meno. Le transfemministe hanno fatto sapere, infatti, che proprio per questo continueranno a lottare contro il patriarcato in Gallura e in Sardegna. A differenza di Facebook, su Instagram le attiviste hanno ricevuto molto sostegno. 

Ogni insulto rivolto a noi è la prova che la nostra lotta è ancora necessaria – commentano via social -. Qualcuno ha avuto il coraggio di dirci che in Sardegna il patriarcato non esiste, eppure i commenti che abbiamo ricevuto ne sono la dimostrazione più chiara: è più vivo che mai, si annida nelle parole d’odio, nelle reazioni sprezzanti, nel tentativo costante di zittirci. Ma non ci faremo mettere a tacere. Lo abbiamo urlato per le vie della città e lo scriviamo anche qui: siamo marea che non si fermerà. Neanche davanti ai vostri insulti, davanti al vostro odio, che non riuscirà a isolarci dalle persone meravigliose che con noi si sono riprese le strade di Olbia”.

A pochi giorni dalla manifestazione transfemminista anche la Sardegna e la città di Olbia, sopratutto nelle generazioni più anziane, si mostrano ancora poco aperte nel accogliere il protagonismo femminile nelle piazze e infrangere il tabù legato alla denuncia della violenza di genere.

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