A Sassari e in Gallura il secondo weekend con l’apertura dei monumenti romanici

San Simplicio

L’evento di Italia Romanica a Sassari.

Anche la Gallura e Sassari vanno verso il secondo fine settimana di Italia Romanica: un ricco e più ampio calendario che abbraccia le aperture straordinarie delle chiese romaniche. Si inizia sabato 23 e domenica 24 settembre dove 17 paesi della Sardegna che apriranno le porte di 22 chiese e monasteri ai visitatori e agli appassionati delle architetture e della storia che ricordano il periodo del Medioevo. 

Questo weekend si svolge in contemporanea con le GEP, le Giornate Europee del Patrimonio Culturale (European Heritage Days), promosse dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione Europea e coordinata per l’Italia dal Ministero della Cultura. Le aperture straordinarie anche a Sassari fanno parte dell’intenso programma di Italia Romanica che a livello nazionale si estende fino alla collaborazione tra la Fondazione Sardegna Isola del Romanico (ente capofila e ideatrice del progetto) con la lombarda Fondazione Lemine e la siciliana Le Vie dei Tesori. 

Per tre fine settimana, dal 16 settembre al 1° ottobre, i tre enti hanno dato vita ad un progetto che porta all’apertura straordinaria di oltre 100 chiese sul territorio nazionale, 60 solo in Sardegna, oltre ad avere l’ambizione futura di diventare sempre più coinvolgente e di richiamo per altre regioni. Un altro obiettivo sarà quello di varcare i confini nazionali e creare una fitta rete europea. 

Le chiese aperte nel Sassarese.

Nel fine settimana del 23/24 settembre nel sassarese, ad Anela, sarà visitabile la chiesa che sorge nelle campagne, dedicata a Santa Maria del Mesu Mundu. Ad Ardara porte aperte nella chiesa di Santa Maria del Regno che sovrasta la vallata e dove viene custodito il retablo maggiore, un polittico del XVI secolosi tratta di una chiesa palatina dove i regnanti di Torres giuravano al suo altare durante la cerimonia di insediamento in caso di una nuova carica. A ridosso dell’edificio di culto costruito in basalto, sorgono i resti del castello giudicale. 

Banari si farà un viaggio nel tempo nella chiesa di Santa Maria di Cea, in limba conosciuta come Nostra Sennora ‘e Se, in riferimento all’antico villaggio di Seve, oggi scomparso. Dal 1474 fu anche un’abbazia. A Bulzi si potrà ammirare uno dei cinque gruppi lignei presenti in Europa, lo si trova nella chiesa del Crocefisso o di San Pietro delle Immagini: il nome arriva proprio dalla peculiarità del manufatto religioso del 1200 che rievoca la deposizione di Cristo dalla Croce. 

Il viaggio di Italia Romanica porterà i visitatori anche ad entrare nella Basilica di Porto Torres, la più grande chiesa romanica della Sardegna per dimensioni ed intitolata ai martiri Gavino, Proto e Gianuario. L’architettura è particolare perché presenta due absidi contrapposte e l’ingresso laterale, unica nell’isola con queste caratteristiche. 

Nell’Anglona, spicca la bellezza della chiesa di Nostra Signora di Tergu che fin dal 1122 fu un monastero benedettino dei monaci cassinesi, il nome ha avuto poche variazioni, se non dovute alla lingua: infatti in quel periodo era nota come “Santa Maria de Therco”.

Le chiese romaniche che si possono visitare in Gallura.

Quello che in epoca romana era un castrum, un accampamento fortificato in cui risiedeva l’esercito, è poi diventata una chiesa giunta fino ai giorni nostri: a Oschiri si potrà visitare la Chiesa della Madonna di Castro, un luogo di straordinaria importanza a cui si aggiunge la naturale bellezza del panorama sul lago Coghinas. 

C’è grande attesa per l’ultimo fine settimana, sabato 30 settembre e domenica 1° ottobre, quando le aperture straordinarie e gratuite di Italia Romanica abbracceranno la Basilica di San Simplicio ad Olbia. 

Per tre fine settimana, dal 16 settembre al 1° ottobre, i tre enti hanno dato vita ad un progetto che porta all’apertura straordinaria di oltre 100 chiese sul territorio nazionale, 60 solo in Sardegna, oltre ad avere l’ambizione futura di diventare sempre più coinvolgente e di richiamo per altre regioni. Un altro obiettivo sarà quello di varcare i confini nazionali e creare una fitta rete europea. 

“Siamo orgogliosi che queste giornate possano accendere un faro su un patrimonio così straordinario di cui la nostra Penisola è ricca. Il primo fine settimana ha segnato un nuovo grande successo per il Romanico in Sardegna- commenta Antonello Figus, presidente della Fondazione Sardegna Isola del Romanico-  i visitatori erano entusiasti e tra loro si sono registrati numerosi turisti italiani e stranieri che hanno apprezzato le aperture straordinarie e gratuite previste da Italia Romanica. Si replica il 23 e 24 settembre con altri importanti centri in Sardegna, Sicilia e Lombardia.”.. 

Il calendario nel Sassarese.

Il 23-24 settembre apriranno le porte delle chiese di Anela, Ardara, Banari, Bulzi, Oschiri, Porto Torres, Tergu. L’ultimo fine settimana, il 30 settembre e il 1° ottobre, le protagoniste saranno le chiese romaniche di Cargeghe, Cossoine, Florinas, Iglesias, Olbia, Oschiri, Ozieri, Semestene.

Saranno i singoli comuni ad occuparsi delle aperture straordinarie, a gestire gli ingressi, gratuiti in tutte e tre le regioni e ad occuparsi delle visite guidate. In concomitanza con le giornate dedicate a Italia Romanica, molte amministrazioni hanno deciso di dare vita ad eventi collaterali, i programmi si possono consultare sul sito www.romanicosardegna.org.

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