Dalla pesca in Corsica all’incidente: inchiesta sulla tragedia nell’arcipelago di La Maddalena

Inchiesta dopo l’incidente in mare a La Maddalena

La giornata era ottima ed erano andati a pescare in Corsica, ma al ritorno c’è stato l’incidente contro gli scogli nell’arcipelago di La Maddalena: due giovani sono morti e due sono rimasti feriti. Golfo Aranci è in lutto per la scomparsa di Tommy Di Chello e col fiato sospeso per le condizioni di Carlo Nieddu. È stato lui a postare le immagini di pesca al largo di Bonifacio poco prima del rientro sulle coste sarde. Il sole era già tramontato alle loro spalle mentre stavano per tornare tra i moli di Porto Cervo da cui erano partiti per la battuta di pesca.

Il napoletano Giacomo Botte era alla guida, con grande esperienza sia di mare sia di pesca. Una vita tra onde e dentici, che è finita sugli scogli della Gallura. In quel tratto di costa è pieno di secche e scogli non segnalati, ma con la sua esperienza sarebbe dovuto essere in grado di affrontare quel tratto di mare senza problemi col Fisherman, la barca da pesca su cui viaggiavano (simile a quella in foto).

Lo schianto e il salvataggio

All’improvviso il boato e la tragedia. Il mezzo è finito contro gli scogli e nel giro di pochi attimi i cuori di Di Chello e Botte hanno smesso di battere. Un finanziere libero dal servizio era lì vicino e ha prestato i primi soccorsi, chiamando subito aiuto. Senza lui e il suo amico magari sarebbe passato troppo tempo pure per i superstiti, ma l’arrivo dei soccorsi ha salvato metà dei pescatori dopo lo schianto sull’isola delle Bisce. L’imbarcazione è stata recuperata portata a La Maddalena, dove è stata messa sotto sequestro e circondata dal massimo riserbo. L’analisi del mezzo è fondamentale per cercare di capire cosa sia successo e dell’inchiesta coordinata dal comandante della Capitaneria di porto di La Maddalena, Renato Signorini.

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