Da Li Nibani alle Bisce: scogli, imprudenze e incidenti nell’arcipelago de La Maddalena

Scogli e imprudenze: incidenti nell’arcipelago di La Maddalena

L’arcipelago di La Maddalena nasconde insidie anche per i navigatori più esperti e i due incidenti di ieri, con la tragedia all’Isola delle Bisce, sono solo gli ultimi di questi mesi. Lo schianto che è costato la vita a Tommy Di Chello e Giacomo Bot è avvenuto a poche miglia da quello in cui a luglio ha perso la vita il manager inglese Dean Kronsbein.

La tragedia a Li Nibani

Era la notte fra il 31 luglio e il primo agosto quando il suo yacht “Amore” si è schiantato frontalmente sugli scogli vicino alle isole di Li Nibani, nella parte dell’arcipelago che arriva davanti a Porto Cervo. Per evitare la collisione con il “Sweet Dragon“, della famiglia Berlusconi aveva centrato gli scogli. L’armatore aveva perso la vita sul colpo, mentre moglie e figlia erano rimaste ferite assieme agli altri passeggeri.

Il 21 agosto un incidente analogo si era verificato a pochi metri di distanza, sempre a Li Nibani. In quella circostanze però, il “7 Zero” era rimasto gravemente danneggiato dopo aver urtato gli scogli ma nessuno dei passeggeri aveva riportato lesioni. Nel frattempo, il 5 agosto, un’altra imbarcazione aveva cominciato a imbarcare acqua mentre si trovava nel Porto della Madonna, tra le isole di Budelli, Razzoli e Santa Maria, ma anche lì non c’erano stati problemi per i passeggeri.

Le coste frastagliate delle isole maddalenine offrono una gamma infinita di insenature, ma altrettanti pericoli per le secche e per le differenze rispetto alla marea. Ci son punti in cui una barca può passare anche vicino alla costa senza toccare il fondale, che possono però diventare insidiosi alla prima variazione della marea.

Due incidenti in un giorno

Poco prima che sorgesse il sole del 6 dicembre due cugini maddalenini di 24 e 16 anni si sono avventurati in un tratto molto pericoloso del mare intorno all’isola principale. Vicino a Punta Tegge ci sono diverse secche e trappole per marittimi improvvisati, dove però chi ha più esperienza riesce a passare. In uno dei quei punti il gommone coi due giovani ha centrato uno scoglio e, complice forse la velocità, ha creato gravi problemi al minore che si trova in Rianimazione.

In piena estate si susseguono gli interventi di soccorso e controllo in mezzo al mare, ma era difficile immaginare che poche ore dopo – al buio di dicembre – ci sarebbe potuto essere un indicente analogo, ma ancora peggiore. Circa 12 ore dopo i due giovani in gommone è stato il turno dei quattro pescatori con la barca da 8 metri. Anche loro hanno centrato al buio gli scogli dell’arcipelago maddalenino. La barca si è ribaltata e Tommy Di Chello e Giacomo Bot hanno perso la vita poco dopo l’impatto, mentre i loro due amici sono in ospedale. Non si può parlare di coste maledette nell’arcipelago de La Maddalena, ma è un mare dove anche i più esperti possono commettere errori che si possono rivelare fatali.

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