Lavori in corso al Geovillage, tra bancarotta e campus – IL REPORTAGE

Geovillage

Le condizioni del Geovillage di Olbia.

Davanti al Geovillage, un tempo uno delle strutture più importanti di Olbia, campeggia un cartello che segna i ”lavori in corso” e le transenne che delimitano il passaggio. Attorno alla struttura non c’è niente che sia fuori posto. Eppure il senso di abbandono e solitudine si avverte lo stesso. Quel silenzio, che trasmette malinconia, viene interrotto dal forte suono di un grande gruppo elettrogeno.

La presenza dell’impianto suggerisce che c’è ancora vita attorno al grande immobile ormai chiuso da due anni per presunta bancarotta. Un tempo quella struttura ospitava palestre, residence, palazzetti sportivi, centri estetici e una beauty spa. Oggi è un cantiere, ma quel grande colosso, appena fuori la zona industriale, conosciuto non aprirà più in quella veste. Non ci saranno più grandi eventi sportivi, che in città torneranno in altre sedi, non ci sarà il residence che ha migliorato l’offerta ricettiva di Olbia. Il Comune, tuttavia, ha in serbo un rilancio che contribuirà comunque allo sviluppo del capoluogo gallurese.

Il sogno del campus universitario.

Il Geovillage diventerà un campus universitario. È questo quanto stabilito per l’immobile, dal valore di diversi milioni di euro, che prima della chiusura aveva contribuito allo sviluppo della città grazie all’accoglimento di eventi mondiali. Il Cipnes ha raggiunto un accordo da 10 milioni di euro per riappropriarsi del complesso immobiliare del Geovillage di Olbia, dopo il fallimento della società proprietaria. Il cda del Cipnes aveva precedentemente stabilito un indennizzo di 8,75 milioni di euro, con un ulteriore incentivo negoziabile di 1-2 milioni di euro per la cessione volontaria del cespite dismesso. La Regione ha assicurato al Cipnes di concedere contributi in funzione del rapido ripristino funzionale e riuso dell’insediamento, anche nell’ottica di insediarvi un campus universitario e altre iniziative di pubblica utilità.

Le vicende giudiziarie dietro la struttura.

Si è appena chiusa l’inchiesta per il crac del Geovillage, dove Gavino Docche è uno dei cinque indagati per bancarotta, oltre il figlio Fabio Docche, la moglie Anna CostaggiuSalvatore Bianco e il commercialista Gian Luigi Puggioni. L’uomo, insieme alla moglie, al figlio e a Salvatore Bianco, è stato accusato di bancarotta fraudolenta aggravata, falso in bilancio e mancato versamento di ritenute d’acconto, per un totale debito di 158 milioni di euro, di cui 43 milioni a danno dell’erario e degli enti previdenziali. Il sostituto procuratore Mauro Lavra ha indicato gli amministratori delle società che si sono susseguite nella gestione del Geovillage, dichiarate fallite nel corso degli anni. Anche se Gavino Docche, secondo le accuse, era sempre l’amministratore di fatto. L’ultima gestione del complesso di zona industriale è stata affidata a Fabio Docche, che ha decretato la chiusura della Real Effegi srl e la fine dell’era Docche. Non si sa quando la vicenda giudiziaria si chiuderà e quando il progetto del campus universitario prenderà vita, ma intanto il Cipnes si sta prendendo cura del Geovillage.

Di Maria Verderame e Pietro Serra

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