Lotta agli incendi, aeroporto di Olbia depotenziato. I canadair a sud dell’isola

Il nuovo protocollo.

Un nuovo assetto delle basi per contrastare il fronte delle fiamme in Sardegna. E’ il richiamo del consigliere regionale Edoardo Tocco (FI) in seguito all’accordo per l’utilizzo degli avamposti dell’Aeronautica militare.

“L’importante accordo siglato tra i vertici dell’Aeronautica e la società Babcock Mission Critical Service garantirà la messa a disposizione delle strutture militari per il rifornimento carburante dei velivoli nella campagna antincendi boschiva – spiega l’esponente degli azzurri in un’interpellanza presentata alla giunta Pigliaru – Con questa sinergia gli strumenti e mezzi dell’aviazione militare potranno assicurare prontamente il rifornimento della flotta Canadair a bordo delle loro piste”.

Un protocollo che, di fatto, riapre i giochi anche per la Sardegna, che attualmente può contare su tre canadair di stanza nell’avamposto civile del Costa Smeralda di Olbia. La base di Decimomannu è già pronta ad accogliere la flotta antincendi per la prossima stagione estiva. E’ evidente che, avendo a disposizione la base dell’Aeronautica di Decimomannu, la capacità di intervento sarebbe più funzionale.

La revisione della strutturazione per la campagna antincendi assicurerebbe una miglior prontezza negli interventi e un minor peso per l’aeroporto di Olbia Costa Smeralda (che così si potrebbe dedicare con maggiore attenzione al traffico civile e turistico): “L’obiettivo dell’accordo è quello di rendere ancora più efficace la lotta e l’attività di prevenzione contro i roghi – conclude Tocco nel documento condiviso anche dalla capogruppo forzista Alessandra Zedda – L’intesa potrebbe consentire l’operazione di rischieramento della flotta antincendi per la Sardegna, con l’utilizzo della base logistica dell’aeroporto militare “Giovanni Farina” di Decimomannu, con personale già organizzato al supporto logistico dei mezzi per la campagna contro le fiamme e mezzi all’avanguardia per il rifornimento dei velivoli”.

“Ci sarebbe un maggior risparmio per la Regione in termini di risorse, con un utilizzo omogeneo delle basi militari per fini civili. Una condizione che, considerate le ristrettezze economiche, andrebbe rafforzata con la previsione dei velivoli per il Sud dell’isola. Auspichiamo che la giunta apra un confronto tra Ministero della difesa, il dipartimento della protezione civile e il ministero dell’ambiente per rendere operativo il nuovo modello organizzativo”.

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